L’amore per l’arte di Alessio Della Valle racchiuso nel suo “American Night”

Roma – Uscirà nelle sale italiane il 19 maggio prossimo “American Night”, il nuovo film del regista Alessio Della Valle. Fiorentino di nascita, classe 1978, ha avuto modo di farsi conoscere al grande pubblico tramite diversi lungometraggi che hanno riscosso notevole successo anche negli Stati Uniti. Essendo un ex studente di Storia dell’Arte, non poteva che essere questo il tema centrale di quest’ultima intrigante opera ambientata in una movimentata notte newyorkese.

Tutto ruota intorno ad un dei più grandi capolavori della storia: la “Pink Marilyn” di Andy Warhol. Attorno a questa grande opera, si intrecceranno l’esistenza di diversi personaggi che si ritroveranno a vivere un’avventura a dir poco rocambolesca.

Dal corriere Shaky (Fortunato Cerlino) al gangster mafioso Michael Rubino (Emile Hirsch), dal gallerista e mercante d’arte John Kaplan (Jonathan Rhys-Meyers) alla restauratrice Sarah (Paz Vega). Tutti i loro destini incroceranno inevitabilmente nel corso della pellicola in un percorso di sceneggiatura complicata, ma che alla fine riesce a unire bene tutti i puntini fino allo scoppiettante finale.

Il lungometraggio si presenta bene, usufruendo di una tecnica di ripresa capace di trasformare i bassifondi di New York in un luogo lugubre e oscuro. L’idea del regista è quella di rendere la “città che non dorme mai” un posto dal quale emergono sentimenti contrastanti e storie grottesche che coinvolgono i protagonisti.

Per la realizzazione della pellicola, Della Valle si è affidato non solo al suo repertorio di storico dell’arte, ma anche alla collaborazione di professionisti del cinema, che consentono al suo film di trovare uno spazio non indifferente nel genere neo-noir. Pur essendo quest’ultimo il genere di riferimento, all’interno dell’opera sono evidenti le citazioni al mondo dell’arte pop, del trash, del poliziesco e del thriller.

La presenza del personaggio di Shaky, interpretato dal nostrano Fortunato Cerlino, aggiunge anche un pizzico di commedia all’italiana. A prima vista il mix sembra creare una confusione dilagante nella testa dello spettatore, ma a lungo andare il film risulta godibile con uno stile artistico non indifferente, frutto anche delle buone interpretazioni degli attori scelti.

Sono inoltre presenti evidenti analogie con alcune pellicole del passato; su tutte, il personaggio di Michael Rubino, dal volto dell’americano Emile Hirsch, il quale non nasconde un’evidente somiglianza con l’omonimo Michael Corleone del capolavoro di Francis Ford Coppola.

Sempre lo stesso Hirsch è protagonista di un monologo all’interno del film in cui racconta la storia del Ponte Vecchio, a Firenze, e di come si sia salvato dalla ferocia distruzione portata dai nazisti durante il secondo conflitto mondiale. Il tutto riconducibile ad una frase che funge da collante nell’arco di tutto il film: “senza l’arte non esisterebbe l’umanità”.

“American Night” è l’inno che Alessio Della Valle grida al mondo intero su quanto sia bella l’arte e su quanto possa essere ancora una tematica preziosa per un settore in crisi come quello del cinema. In conclusione riportiamo l’appello disperato dell’ex attore di Gomorra, Fortunato Cerlino, affinché il pubblico si rechi in sala il più possibile per consentir loro di sopravvivere.

VOTO FILM: ⭐⭐⭐ 1/5

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