“L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat”, un’opera d’arte per spiegare le fake news in guerra

Roma – “L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat” è un gioiellino del cinema contemporaneo, tanto che non mi meraviglierebbe vederlo in lizza per un Oscar il prossimo anno.

Poster “L’arma dell’inganno – Operation Mincemeat”

Ispirato alla storia vera dell’operazione Mincemeat, ovvero dello sbarco statunitense in Sicilia durante l’occupazione nazista dell’Italia, è una pellicola che spiega magistralmente la potenza delle fake news in guerra.

In una narrazione che fonde psicologia, inganno e suspence, si riesce a narrare le motivazioni dietro la caduta di Adolf Hitler e il vasto territorio guidato dall’Asse sotto un altro punto di vista spesso gravemente taciuto nella storia: la strategia britannica e in particolar modo le ragioni di quei tedeschi anti-hitleriani.

Al pari del genio britannico per aprire una breccia nell’esercito tedesco, risultano anche questi volti anti-Hitler i veri protagonisti della pellicola: non persone qualunque, ma bensì capitani affermati dell’esercito nazista e volenterosi di rovesciare il Führer e mettere fine alla sua follia.

In questo scenario già di suo molto esaustivo, protagonista è anche la teatralità col quale bisogna rendere credibile l’inganno: convincere i tedeschi che gli Alleati – in questo caso Stati Uniti e Regno Britannico – avrebbero fatto partire un attacco dopo un ipotetico sbarco in Grecia.

Winston Churchill e l’ammiraglio John Godfrey

Per un film dal forte richiamo di una spy story vintage, sembra d’immergersi in una continua partita a scacchi: amici e alleati che cambiano continuamente; tranelli; tradimenti; colpi di fortuna e situazioni inaspettate. Il tutto tenuto in piedi dalla magistrale regia di John Madden, già premio Oscar con il film “Shakespeare in Love”.

Per le parti attoriali, il regista britannico si affida a Colin Firth nel ruolo di Ewen Montagu e Matthew Macfadyen nel ruolo di Charles Cholmondeley. I due attori si prendono molto bene, creando una sinergia capace di dare colpi di scena lungo tutto il minutaggio della pellicola: un’alleanza temporanea condita da colpi di genio, resilienza e voltafaccia.

Merita menzione il Winston Churchill interpretato da Simon Russell Beale, uguale nei modi e nelle sembianze all’ex Primo Ministro del Regno Unita: una vera ciliegina sulla torta per il lungometraggio, che viene ulteriormente impreziosito con questa performance.

VOTO ALLA PELLICOLA: ⭐⭐⭐⭐⭐

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