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Black Panther: Wakanda Forever, il tributo dei Marvel Studios a Chadwick Boseman

È giunto il secondo capitolo di Black Panther che esce il 9 novembre 2022 in Italia. La pellicola, attesa per l’estate, è stata invece spostata in autunno per consentire delle riprese aggiuntive dovute al fatto della prematura scomparsa di Chadwick Boseman. L’attore statunitense di origine africana si è spento oltre due anni fa (agosto 2020 ndr). Sin dalla messa in produzione del film, i Marvel Studios sono stati espliciti nel decidere che nessuno avrebbe rimpiazzato l’interprete nato ad Anderson nella Carolina del Sud.

L’inizio del secondo capitolo, infatti, non poteva che collidere con il tragico evento della scomparsa di Re T’Challa. La scena d’apertura, infatti, è dedicata al funerale del sovrano che lascia così il suo popolo senza guida e senza sicurezza. È inevitabile aggiungere che l’intera pellicola risente della tragica dipartita di Boseman, portando la produzione a dover fare delle scelte inevitabili che non ripagano appieno.

Cosa cambia in Black Panther?

Dopo la morte di Chadwick Boseman è lecito farsi questa domanda. Il Wakanda ha perso il suo leader, ed ora la gestione del regno è passato nelle mani di Ragonda (Angela Bassett), la Regina Madre. Una nuova minaccia proveniente dagli abissi marini terrorizzerà non soltanto il piccolo regno africano ma l’intero pianeta e spetterà alla Principessa Shuri (Letitia Wright) il compito di proteggere il suo popolo e onorare la morte di suo fratello.

Intanto dalle profondità oceaniche la figura di Namor (Tenoch Huerta), re di Talocan e di una popolazione atlantidea, si prepara a recare distruzione nel mondo per sconfiggere l’odio che attanaglia l’intera umanità. Un tragico evento sconvolgerà il Regno del Wakanda nel corso della proiezione che costringerà la giovane principessa Shuri ad una difficile scelta: salvare il suo popolo dall’annientamento e combattere a viso aperto il nuovo nemico o soccombere assieme ai suoi sudditi.

I personaggi del film

Previsti diversi ritorni in “Black Panther 2”. Su tutti, Winston Duke, interprete di M’Baku, re dei guerrieri Jabari, Lupita Nyong’o nei panni di Nakia, Danai Gurira nel ruolo di Okoye e generale delle Dora Milaje e, infine, Martin Freeman che riprende la parte dell’agente CIA Everett Ross e con Micheal B Jordan che effettuerà un piccolo cameo nel ruolo di Killmonger. La new entry è il messicano Tenoch Huerta che, come sopracitato, vediamo nelle vesti di Re Namor, personaggio invischiato con “I Fantastici 4” nel corso delle storie firmate da Jack Kirby e Stan Lee.

Non mancano colpi di scena e spezzoni gradevoli ma, alla distanza, la pellicola risulta pesante e poco godibile a causa di scene d’azione poco coordinate e mancanza di veri momenti chiave. Ciò che succede nel corso delle oltre due ore di film è stato in parte già svelato nei trailer. Sarà Shuri la nuova Black Panther che quindi raccoglierà l’eredità del fratello come leader e protettrice del Wakanda.

Solo un tributo a Chadwick Boseman

Così si può brevemente riassumere l’essenza di “Black Panther: Wakanda Forever”. Perché i Marvel Studios hanno perso un interprete che ha retto da solo un personaggio comparso a gran sorpresa in Civil War e che ha saputo ritagliarsi uno spazio non indifferente all’interno dell’MCU. Letitia Wright sarà d’ispirazione essendo la prima pantera nera donna. Questo cambiamento di direzione non era previsto nei piani della Marvel, ma consente all’universo cinematografico di ottenere una nuova supereroina pronta a mostrare tutto il proprio valore.

Del resto, il personaggio di Shuri aveva ottenuto recensioni positive sin dalle prime apparizioni nei film del franchise. Black Panther 2 non rimane altro che un doveroso tributo ad un bravissimo attore che ci ha lasciati prematuramente consegnando un’eredità difficile da gestire.

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