“She-Hulk: Attorney at Law”, buona la prima tra tante polemiche

Roma – Ha debuttato quest’oggi sulla piattaforma Disney+, la prima puntata pilota della serie tv “She-Hulk: Attorney at Law”.

Il lavoro cinematografico racconterà le avventure dell’avvocatessa Jennifer Walters (interpretata dall’attrice canadese Tatiana Maslany), nel mondo editoriale cugina di Bruce Banner (alias Hulk) e divisa nella vita tra il ruolo di legale e quello di supereroina.

La serie televisiva vedrà 9 episodi (probabilmente la più lunga prodotta dalla Marvel sotto Disney in questo momento), dove oltre a lei e Hulk si alterneranno personaggi come Daredevil (con il ritorno di Charlie Cox nel Marvel Cinematic Universe), Abominio (Tim Roth) e la new entry Titania (col volto di Jameela Jamil).

CENNI SUL PRIMO EPISODIO – Il primo episodio di “She-Hulk: Attorney at Law”, racconta le origini della supereroina impersonificata da Jennifer Walters. In un trailer che non nasconde nulla al grande pubblico, era ben visibile come l’avvocatessa diventasse una Hulk dopo essere venuta a contatto con il sangue del cugino Bruce Banner a seguito di un brutto incidente automobilistico.

In un racconto impostato come un flashback della protagonista, vediamo come la ragazza impara a convivere e gestire i propri superpoteri. Doti straordinarie che seppur fisicamente l’accomunano all’Hulk di Banner, nel concreto la rendono un personaggio totalmente diverso con un attento studio. Anzitutto, il corpo della Walters si dimostra geneticamente più forte in confronto a quello di Banner. In più, l’avvocatessa riesce a mantenere il controllo di se stessa una volta trasformata, non avendo problemi di alter ego come invece capita al cugino. Oltretutto, la ragazza può decidere tranquillamente quando trasformarsi in She-Hulk o tornare da quello stato in essere umana, senza dover passare da emozioni particolari – come rabbia o paura – per tirare fuori la supereroina verde che è in lei.

Condizioni che la rendono di gran lunga migliore di Hulk e soprattutto le consentono di non abbandonare la propria professione. Tutto ciò a differenza del cugino, costretto a trasferirsi in solitaria sulle coste del Messico per evitare di creare danni.

HULK MENTORE DI JENNIFER? – Inizialmente il ruolo di Bruce Banner è quello di mentore per Jennifer Walters. Da una parte è spinto a farlo dalla necessità di aiutare la cugina col suo nuovo “io”, dall’altra perché si rende conto come sia l’unica persona che può parlare bene alla ragazza di come ci si senta a essere Hulk, o come dice lui uno Smart Hulk.

Banner studiando la cugina, capisce come non basti una somiglianza a dire che le loro trasformazioni sono uguali. Hulk e She-Hulk sono profondamente diversi nell’impostazione dei poteri, con Jennifer che quasi subito arriva ad avere piena sintonia con la propria trasformazione. Un percorso che Hulk ancora non ha compreso, considerato come dopo  15 anni – secondo la serie tv – lui deve combattere con il suo alter ego per avere il controllo dell’omaccione verde.

LA CRITICA SPACCATA – Su “She-Hulk: Attorney at Law” la critica è divisa: da una parte c’è la concreta possibilità di un grande lavoro da parte della Marvel; dall’altra emergono delle paure e dei concreti pregiudizi su linee politiche interne alla serie tv.

E’ oggettivo come la serie dia la sensazione di freschezza, racconta una simpatica commedia con questa gigantesca supereroina verde. La risata è sempre dietro l’angolo, davanti a un’avvocatessa molto giovanile – arriva a fare una “gara di rutti” col cugino e s’incuriosisce alla presunta verginità di Steve Rogers (Captain America) – e capace di creare ilarità nei tanti momenti dove viene chiamata in causa.

Nonostante il bel volto di Tatiana Maslany, la critica rimane spaccata sul giudizio provvisorio al lavoro. Oggi pesanti macigni piovono sull’utilizzo degli effetti speciali e il possibile utilizzo di Daredevil.

Dal primo disastroso trailer della serie televisivo, la CGI è notevolmente migliorata: She-Hulk non sembra più quella gigantesca ragazza di pongo che avevano creato, dando oggi invece l’impressione di un forte connotato femminile e soprattutto di eleganza immensa nonostante la mole. Un giudizio però non condiviso da tutti.

Pregiudizievole anche il dato sull’introduzione di Daredevil. Come riferito dall’ideatrice della serie Jessica Gao, vedremo un personaggio di Matt Murdock più solare. Per intenderci, nulla in confronto alla violenza del vecchio Daredevil nella serie televisiva su Netflix. Più di qualcuno teme uno snaturamento in chiave Disney del personaggio, che editorialmente risulta molto cruento al pari di personaggi come The Punisher, Deadpool, Wolverine o Blade. Insomma, i puristi del canon temono un brutto lavoro da parte di casa Marvel: un pericolo tutto sommato concreto, visti i precedenti con Moon Knight.

 

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