Il Marforio presenta: “Spiderman: un eroe che va bene per tutte le età”

Si è svolta oggi pomeriggio la conferenza “Spiderman: un eroe che va bene per tutte le età”, che ha aprto il ciclo di dibattiti culturali del Marforio per l’anno 2022.

Condotto dal giornalista Andrea Rapisarda (Presidente del Marforio) e Alex Sapia (Consigliere del Dipartimento Economia Aziendale Roma Tre), ha visto l’intervento del critico cinematografico Stefano Berardo e Antonello Di Nunno (Vicepresidente Il Marforio).

L’evento si è posto di raccontare la figura dell’Uomo Ragno attraverso tanti punti di vista, a cominciare da quello cinematografico, editoriale e politico. Proprio su queste note si concentra l’introduzione di Alex Sapia, che racconta i motivi che hanno spinto l’associazione culturale ad appassionarsi alle avventure di Peter Parker.

Parole che hanno creato un ponte ideale per iniziare il giro di domande agli ospiti, con Stefano Berardo che ci ha parlato dello Spiderman cinematografico. Anzitutto, un raffronto tra gli Spiderman del grande schermo messi in scena dai registi Sam Raimi, Marc Webb e Jon Watts. Registi che hanno lasciato ai fan un Uomo Ragno iconico, come dimostrano le reazioni davanti alle interpretazioni del supereroe da parte di Tobey Maguire, Andrew Garfield e il giovanissimo Tom Holland.

Tre serie di film, che ben delineano tre Spiderman diversi e accomunati solo dal nome: il primo Spiderman universitario e combattuto dai propri problemi di cuore; le sfumature più dark del personaggio di Garfield e i suoi viaggi nel dolore; il viaggio di uno Spiderman che da bambino diventa adulto con Tom Holland.

Un Berardo che oltretutto si diverte a prevedere le mosse future di questo supereroe, oggi diviso dalla gestione della Sony e del Marvel Cinematic Universe. Un futuro che prevede molte sorprese, specie se è previsto l’approdo su grande schermo di personaggi come il Morbius di Jared Leto, il Blade di Mahershala Ali, i rumors sul Punisher di Jon Bernthal e le tante voci che riguardo uno spin off legato alle vicende di Kraven Il Cacciatore.

In un dibattito molto interessante, non è mancato il punto politico fatto da Antonello Di Nunno. Riflessioni legate al senso di Spiderman nel mondo, ma soprattutto alla sua dimensione di eroe: non solo un semplice “Spiderman di quartiere”, ma bensì un personaggio che guarda molto ai propri interessi per muoversi.

Una condizione che da una parte lo pone a bandiera contro la criminalità newyorkese, ma dall’altra non lo incorona come “sogno americano” per tanti cittadini statunitensi, al pari di personaggi come Captain America.

 

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