Nel Governo, i Sinistri Sei contro Spider-Draghi!

Roma – Pubblicamente, oggi nella maggioranza di Governo tutti parlano di un forte sostegno all’impegno politico di Mario Draghi. Ma dietro le telecamere e lontani da occhi indiscreti, sarà realmente così la situazione?

Una domanda ovvia da porsi, soprattutto vedendo l’aria di forte “maretta” all’interno dell’attuale Esecutivo nazionale. Come abbiamo detto anche nei nostri scorsi articoli, Draghi oggi è “titano” solo al potere, del tutto disinteressato a discutere le linee programmatiche del Paese con il resto del suo Governo e soprattutto coi partiti che compongono la sua maggioranza. Ed è proprio su questo aspetto, che è scoppiata la scintilla della discordia all’interno dell’Esecutivo guidato dall’attuale Premier.

I primi risentimenti arrivano dalle file dei “migliori” scelti dallo stesso Mario Draghi. Infatti, il Premier non avrebbe apprezzato l’operato di Daniele Franco, attuale Ministro dell’Economia, per gestire l’incontro con le sigle sindacali. Secondo fonti vicine all’ex Presidente della Banca Centrale Europea, Draghi voleva rendere remota la possibilità di un accordo tra lo stesso Ministero e le varie realtà sindacali, mostrando a quel ricevimento solo delle slide.

Tra i “migliori”, nel fuoco delle strigliate anche il Ministero dell’Interno con Luciana Lamorgese. La ministra avrebbe fatto adirare Draghi per diversi motivi, in primis la gestione dei disordini del 9 ottobre e successivamente i mancati controlli del Green Pass.

Come accennavamo negli scorsi giorni, nervi tesi anche con i Ministeri legati alla Sanità e all’Istruzione. A mettere nel mirino delle polemiche i ministri Roberto Speranza e Patrizio Bianchi, la loro circolare che ripristinava la “Didattica a distanza” anche con un solo positivo al Covid-19 dentro un’aula scolastica. Un documento che andava contro la visione di Mario Draghi, ovvero il tetto di tre positivi per mandare in DaD un’intera classe. Proprio da questo episodio, sarebbe intercorso un incontro tra il Premier, Speranza e Bianchi, che avrebbe costretto i due ministri a tornare sui precedenti passi in tema di “prevenzione a scuola”.

Risentimenti anche con la Lega, con il Ministero alla Disabilità finito nel mirino. Draghi sarebbe adirato con la ministra Erika Stefani, uscita prima da un Consiglio dei Ministri per andare a votare in Senato contro il Governo dell’attuale Premier.

Dalle tensioni di Governo, il Partito Democratico non è esente da “tirate di orecchie”. Infatti, sembra sia intercorsa una lite con Dario Franceschini, attuale guida del Ministero alla Cultura. Il ministro si sarebbe fatto prima sentire riguardo il bonus facciate, poi sul tema del bonus cultura “18App”.

 

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