Draghi solo al comando: un banchiere ci traghetterà fuori dal Covid-19?

Roma – Aria pesante si respira a Palazzo Chigi, con Mario Draghi che sempre di più veste i panni del “titano” alla guida dell’Italia.

Ormai è una comandante solitario al timone del Paese, tracciando una rotta che solamente lui conosce e che non condivide nemmeno con la sua maggioranza di Governo. Sia chiaro, sapevamo che sarebbe finita così: è un film già visto nella sua esperienza come Presidente della Banca Centrale Europea, con l’attuale Premier che prendeva decisioni difficili o rilasciava dichiarazioni stampa senza prima condividerle con i suoi più stretti collaboratori.

Senza togliere prestigio alla BCE, oggi però c’è un Paese da guidare fuori dall’emergenza: una pandemia che è tornata a farsi sentire nell’ormai imminente periodo natalizio. Chi oggi critica Draghi sono quegli “scienziati” scelti per comporre il Comitato Tecnico Scientifico, ovvero un organo che negli ultimi mesi è stato volutamente bypassato per agire secondo la testa dell’attuale Premier. Un quadro inquietante viene fuori dai componenti di questo tavolo, che arrivano a contestare anche l’attuale operato di Franco Locatelli. Secondo i componenti del CTS, il loro coordinatore non riporta la loro voce al Presidente del Consiglio durante i colloqui privati, ma bensì preferisce compiacere le idee di Draghi andando in barba a quella che dovrebbe essere una linea scientifica per contenere l’epidemia. L’esempio lampante è il caso legato alle scuole italiane, dove gli scienziati del comitato scientifico chiedevano maggiore prudenza e l’utilizzo della didattica a distanza, vedendo poi imporsi la linea di Draghi su una rischiosa riapertura delle lezioni in presenza.

Ma il problema oggi si estende anche sul Ministero della Salute. Sono palesi le tensioni tra il Premier e l’attuale ministro Roberto Speranza, che anche in questo contesto non dialogano riguardo gli sviluppi dell’epidemia. L’ultima dimostrazione di tale condizione, risulta la famosa circolare sui tracciamenti delle persone che all’interno di una scuola sono stati a contatto con un soggetto positivo al Covid-19. Sulla faccenda, Draghi chiama solo il generale Francesco Paolo Figliuolo per far intervenire i militari e costringe Speranza e il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, a riscrivere la circolare. Il tutto mentre le Asl locali faticano a contenere i tracciamenti all’interno delle strutture scolastiche e tale compito viene – di fatto – girato alle scuole o i presidi, nonostante non sia di loro competenza.

Sulla questione, Paolo Del Debbio e Mario Giordano avrebbero tanto da raccontare nei loro programmi televisivi… peccato Silvio Berlusconi abbia deciso momentaneamente di sospenderli, proprio per evitare di mettere in difficoltà Draghi sul tema dei “No Vax” e “No Green Pass”.

 

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