Salvini incontra Draghi, ma il premier non offre sponde su nessuna richiesta

Roma – Fallimentare l’incontro tra Matteo Salvini e il premier Mario Draghi, con quest’ultimo che non ha offerto almeno apparenti aperture alle richieste politiche del leader della Lega.

IL NODO BALLOTTAGGI 

A spingere Salvini tra le braccia di Draghi, sicuramente la situazione dei ballottaggi in tantissime città e municipi d’Italia dove il Centrodestra si gioca la vittoria. Forse anche in chiave elettorale, il segretario leghista cercava risposte sui temi che stanno portando il Paese a un passo dalla guerra civile: il Green Pass obbligatorio sul posto di lavoro; i tamponi gratuiti; il clima da anni di piombo dopo l’assalto di Forza Nuova alla CGIL; il comizio cigiellino che violerebbe le buone regole del silenzio elettorale; l’operato della ministra Lamorgese; l’organizzazione del G20; i violenti attacchi rivolti al Centrodestra da partiti della stessa maggioranza e testate giornalistiche; l’ombra di un aumento delle tasse; la flat tax; la rottamazione delle cartelle esattoriali e la Quota 100. Richieste più o meno lecite, considerato come a un ballottaggio gli elettori chiedono conto di questi argomenti, soprattutto in un momento di grande difficoltà politica della Lega. La realtà leghista non ha brillato a Roma, trovandosi a pochi giorni dalle elezioni nel ciclone del caso Morisi e pagando la presenza nella maggioranza di Governo con il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, partiti che concentrano la propria comunicazione principalmente nell’attacco personale a Matteo Salvini. Forse proprio per questo la necessità di un dialogo tra il leader della Lega e l’attuale premier: da una parte la necessità di fermare un clima “infame” attraverso la voce autorevole di Draghi; dall’altra il far vedere ai propri elettori che la forza leghista conta all’interno di questo Governo.

LA REAZIONE DI DRAGHI

Alle richieste di aiuto provenienti da Salvini, il premier Draghi è rimasto impassibile. Si è mostrato d’accordo su un clima di tensione tra i solidali di Forza Nuova e della CGIL a seguito dell’assalto, senza però portare soluzioni e tantomeno dare opinioni sull’operato della Lamorgese. Per il resto, non ha dato nessuna apertura al segretario leghista su nessuno dei temi portati all’incontro. Davanti alle proteste dei lavoratori portuali di Trieste, ugualmente non si è sbilanciato sul futuro del Green Pass. Si è limitato a dichiarare come il futuro dell’iniziativa si discuterà tra un mese, a patto che le vaccinazioni coprano il 90% della popolazione.

Draghi ha capito il gioco elettorale di Salvini? La Lega si è mossa tardiva su queste tamatiche? Tutte domande lecite, cui solo i prossimi giorni risponderanno in merito.

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