“50 sfumature di Tecnocrazia”: oggi, ci sono alternative per Draghi al comando?

Roma – Mario Draghi è da ritenersi insostituibile, in questo momento storico della politica italiana? Se dovessimo affidarci alle sensazioni dei nostri politici, sembrerebbe proprio di sì.

Sicuramente l’epoca del Covid-19, ci ha gettato di forza in una crisi sociale e istituzionale che neanche immaginavamo lontanamente nel gennaio 2020. Una condizione di sconforto accentuata dalla crisi dei “leader politici”, ovvero guide – o Premier – incapaci di prendere scelte oculate e sagge in momenti drammatici per il Paese. L’emblema di questa fotografia, ben si può individuare con l’esperienza di governo con Giuseppe Conte, che sicuramente ha fatto da vero “apripista” verso l’ingresso di Mario Draghi nel cuore delle istituzioni italiane.

Non solo l’ex Premier foggiano ha dimostrato numerose volte di non avere le redini dei propri governi (si veda infatti il Conte 1 e 2), ma di tenere più alla sua celebrità mediatica che alle condizioni del Paese. Dirette Facebook e televisive, perennemente in ritardo sulle programmazioni, che non dicevano assolutamente nessuna novità in merito al Covid-19 e che alimentavano solo l’egocentrismo del docente proveniente dall’Università di Firenze. In tutto ciò, non possiamo dimenticare la figura di Rocco Casalino, che ha ulteriormente “zavorrato” la figura di un Premier alla prime armi con la vita politica.

Questa, una condizione che già di suo nega la possibilità a Conte di essere una credibile alternativa politica a Mario Draghi. Oltre alle imminenti scissioni interne al Movimento 5 Stelle con l’incognita di Alessandro Di Battista, anche il Partito Democratico ha deciso di scaricarlo: dell’idea di candidarlo alle suppletive presso Roma, non si farà più nulla.

Ma la leadership altrove, che salute ha? Diremmo pessima, viste le pesanti ambiguità. Il Centrodestra di fatto è diviso, in un mondo politico che non si rimetterà insieme per lo spirito natalizio di Atreju. Giorgia Meloni rimane alla salda – e unica – opposizione del governo Draghi, seppur isolata dalle logiche della sua “coalizione”. Mentre Fratelli d’Italia si attesta al 19% e come secondo partito del Paese, la Lega da mesi vede una graduale flessione nei suoi sondaggi. Una situazione dovuta principalmente allo status di maggioranza a sostegno del governo Draghi, che ormai ingabbiano Matteo Salvini tra le morse di democratici, pentastellati e le bacchettate di Mario Draghi.

Va meglio in Forza Italia? Nemmeno per idea. Oggi i forzisti devono fare i conti con la salute di Silvio Berlusconi, desideroso – nel suo animo – di salire al Quirinale, senza però tenere conto dei propri acciacchi e l’età anagrafica. Quindi, per ora si limitano a rivendicare l’azione politica che ha portato Mario Draghi alla Presidenza del Consiglio. Tutto ciò, convinti che il Premier li ascolti… quando sappiamo benissimo che la realtà dei fatti è ben diversa da tutto ciò.

Come non menzionare Enrico Letta, Segretario del PD, ma ugualmente isolato. Lo ha capito anche lui: nelle file dei democratici, è una guida di transizione. Utile solamente nel tempo che intercorrerà a un nuovo Congresso nazionale, capace di affidare il partito a una nuovo pioniere. Dopotutto, già i democratici lo contestano su varie scelte politiche: mancanza di polso sulle questioni inerenti i diritti civili; la scelta di proporre Giuseppe Conte a Roma; il poco ascolto delle correnti democratiche interne al partito.

In tutto ciò, quella volpe di Matteo Renzi che partita gioca? Il vero padre politico dell’operazione Draghi, è proprio lui. Nonostante sembri non possedere grandi numeri sul piano elettorale, l’ex Premier è un ottimo manovratore politico, capace di far muovere in sinergia tutte le forze moderate del Paese. Un “grande Centro”, che già a Roma ha preso piede con la candidatura di Carlo Calenda a Sindaco: nonostante la lista sia andata senza alleati, è risultata essere la più votata della Città Eterna. Un progetto politico che piace e sembra sia destinato a crescere, magari rilanciando anche Renzi nelle sfere di Palazzo Chigi.

 

LEGGI ANCHE:

Seguici sul nostro canale Telegram: CLICCA QUI PER ISCRIVERTI AL CANALE.

Seguici sul nostro profilo Twitter: CLICCA QUI PER SEGUIRCI.

Seguici sulla nostra pagina Facebook: CLICCA QUI PER METTERE “MI PIACE”.

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Focus!

Potrebbero anche interessarti: