Il Marforio presenta: la rivincita delle “Vecchie canaglie” capitanate da Lino Banfi

Roma – Il grande Lino Banfi torna al cinema con una commedia grottesca e dedicata a dei personaggi facenti parte della sua generazione: quella degli anziani di oggi.

“Vecchie Canaglie” è il film d’esordio di Chiara Sani, musa di Pupi Avati che ha deciso di tentare la sorte piazzandosi sia davanti ma soprattutto dietro la macchina da presa.

Poster “Vecchie Canaglie”

Il progetto di “Vecchie Canaglie”, come spiega la stessa regista in conferenza stampa al termine della proiezione: “nasce nel momento sanitario più difficile della nostra storia. Con il Covid al massimo abbiamo faticato molto sul set. Facevamo anche due/tre tamponi al giorno ma alla fine siamo riusciti a portare a termine il lavoro”.

E sulle tematiche scelte nel lungometraggio la regista bolognese spiega di aver voluto “dare una possibilità di riscatto agli anziani che troppo spesso decidiamo di lasciare soli e di abbandonare al loro destino. Questo film, trattato in chiave specificamente comica ma anche con momento drammatici, vuole essere un messaggio affinché si capisca che gli anziani vanno tutelati e protetti perché sono un pezzo della nostra storia”.

Seppur il messaggio volutamente inserito ed esplicito della regista e sceneggiatrice sia eticamente importante, il film si rivela essere un prodotto mal concepito. Ambientato in una tranquilla casa di riposo nel romagnolo, Banfi ed un gruppo di coetanei rischiano di ritrovarsi separati e gettati in mezzo alla strada quando la proprietaria dell’immobile in cui risiedono decide di venderlo. Per salvare la struttura e mantenere quell’ultimo baluardo che chiamano “casa”, gli anziani, coadiuvati dal figlio di Banfi nel film, interpretato da Claudio Gregori in arte “Greg”, saranno costretti ad esporsi in maniera rischiosa persino contro esponenti delle mafie provenienti da paesi esteri.

Andrea Roncato in “Vecchie Canaglie”

Il risultato è un film esilarante e sicuramente divertente in certi momenti, ma al contempo stesso il tutto risulta troppo goffo e grottesco. Manca originalità nello script, mancano idee, manca un po’ di varietà anche per quanto concerne effetti grafici e speciali (ripetuti all’estremo). A vederlo sembra di assistere ad una proiezione di fine corso per ottenere il diploma dal Centro Sperimentale di Cinematografia. 

Pur essendo presenti una serie di forti denunce, non solo sociali, ma nei confronti di un sistema sanitario corrotto, l’arroganza e la presunzione dei ricchi e la purezza di chi invece ha a cuore gli ospiti della casa di riposo, il film non ha alcunché di originale declassandosi a classica commedia all’italiana senza capo né coda.

La scelta di includere all’interno un cast con elementi di rispetto, come appunto Banfi, Andrea Roncato e Greg, in congiunzione con elementi più giovani, come Federica Cifola e Noemi Gherrero, quest’ultima in un ruolo alquanto esilarante, la pellicola non riesce a distinguersi da un cliché già visto e rivisto e incapace di proporre alcuna originalità.

Voto: una stella e mezzo su cinque

 

LEGGI ANCHE:

Seguici sul nostro canale Telegram: CLICCA QUI PER ISCRIVERTI AL CANALE

 

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Focus!

Potrebbero anche interessarti: