“Tu manifesti? Io ti sparo con gli idranti”

Roma – Esiste ancora il diritto di manifestare a Trieste, dopo che diversi lavoratori in agitazione sono stati sparati con gli idranti d’acqua? Non lo so, ma è palese come il governo Draghi voglia chiudere la bocca – anche con la forza – a chi non è allineato alla sua programmazione politica.

 

L’IMPASSIBILE DRAGHI

Il Premier è freddo su qualunque situazione, compresa la grande agitazione sindacale proclamata dai lavoratori portuali di Trieste per dire “no” al Green Pass sul posto di lavoro. Viene quasi da rimpiangere Giuseppe Conte come Presidente del Consiglio, che quantomeno faceva finta di ascoltare tutte quelle persone critiche verso il suo Governo. Qui invece nulla! Mario Draghi gestisce da solo il Paese, scrivendo il destino dell’Italia solamente con 4 ministri tecnici – da lui scelti – e non eletti da nessuno. Ai rappresentanti politici della maggioranza, solo piccoli ministeri e un totale bavaglio – o mancanza di parola – nella guida politica del Paese. Il “Presidente illuminato” tira avanti, al servizio di lobby, case farmaceutiche e poteri forti: non c’è posto per quel popolo, che erroneamente ne applaudiva la venuta a febbraio, dimenticando però la sua inumana della gestione della Banca centrale europea.

 

LA POLITICA APRE GLI OCCHI

Come puntualmente avviene in politica, tutti i partiti aprono gli occhi: o meglio, gli esiti elettorali li hanno fatti aprire. Nei grandi Comuni, solo un cittadino su 4 va a votare. Perché tutto ciò? Dai facilissimo… ma solo l’arco politico parlamentare non ci è arrivato subito! Nessuna persona vuole votare chi non lo rappresenta, specie oggi dove realmente la politica è incapace di ascoltare chiunque. Come dargli torto: chi mai affiderebbe la fiducia a un partito col bavaglio? Oggi paradossalmente vince solo Fratelli d’Italia, unico partito che si è dimostrato disinteressato da subito a un Governo con Draghi: Giorgia Meloni criticava l’agire del Premier-banchiere nel 2011 e dieci anni dopo è rimasta coerente alla linea, mostrando coi fatti di aver avuto ragione ai tempi e soprattutto oggi. Malumori che stanno comprendendo adesso anche nelle aree radicali della Sinistra, il Centrosinistra, la Lega e addirittura Forza Italia: Draghi non può governare da solo, mettendo il bavaglio alla propria maggioranza. Anche Marco Travaglio ci è arrivato (tardi), lanciando oggi su Il Fatto Quotidiano un parallelismo tra il governo del “Premier illuminato” e l’esperienza fascista: troppe analogie s’incontrano nei due casi, lasciando perplessità sulla bontà delle attuali linee politiche condotte dall’Esecutivo. Parola di un pensatore del Movimento 5 Stelle!

 

 

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