Spiderman, un eroe che va bene per tutte le età

Roma – Finalmente l’esordio cinematografico di “Spiderman: No Way Homeè alle porte, tanto che l’associazione “Il Marforio” vuole celebrare il famoso supereroe con una propria Spider-Week: per una settimana, sui canali social della nostra realtà associazionistica verranno condivisi solamente materiali legati al famoso eroe con le ragnatele.

E’ difficile non innamorarsi da subito dell’Uomo Ragno, che anche per i media ci culla – tra televisione, cinema e Internet – da quando siamo bambini. Uno sviluppo che ben si ritrova nel DNA editoriale di questo personaggio, che inizia le proprie storie d’adolescente e se le porta dietro per tutta la vita.

Non è nemmeno una casualità la scelta della persona che si cela dietro la maschera di SpiderMan: Peter Parker. Un bambino, un adolescente, un uomo, che oggi potrebbe essere impersonificato da qualunque persona. Parker è la rappresentazione della società media, dell’uomo normale all’interno del mondo. Da bambino con forti propensioni per le scienze e vittima di bullismo prima dell’arrivo dei poteri, lo stesso solco si tiene per la sua restante vita editoriale.

Nonostante fosse in grado di effettuare cose straordinarie con i suoi poteri da ragno, si contraddistingue la sua umiltà nel tenere un basso profilo all’interno della complessa società di New York (che però potrebbe essere declinata per tutte quelle grandi città del mondo): ragazzo impacciato; fotografo sottopagato presso il Daily Bugle e nel fuoco degli editoriali del direttore JJJ – John Jonah Jameson -, che puntualmente demonizza il suo alter ego eroico e lo definisce come “un pericolo per la società”.

Fisico gracilino, un carattere timido e impacciato, lavoratore precario e grande senso dell’umiltà: in questo frangente, leggiamo la vita abituale di milioni di persone in giro per il mondo. Certo, Parker ha avuto il momento della sua “sbandata adolescenziale”, ovvero quella del montarsi la testa, del “tirarsela un pò” perchè possedeva dei poteri che neanche conosceva pienamente. Dove lo porta tutto ciò? Alla morte dello zio Ben, ucciso da un ladro che lo stesso Peter si rifiutò di fermare.

Un’avvenimento drammatico, ma che allo stesso tempo rilancia Spiderman come il “supereroe più umano” di quelli scritti tra Marvel e DC. Pensiamo alle ultime parole di Ben in un punto di morte: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Anzitutto, una frase che porterà Peter a dedicare la propria vita alla lotta contro il crimine e soprattutto l’aiuto verso i più deboli: un’esistenza fatta di rinunce (pensiamo all’amore verso MJ, Mary Jane Watson), ma che lo rende felice nell’aiutare il prossimo in difficoltà.

Proprio la frase dello zio Ben, è un mantra pop anche per i tantissimi cittadini in giro per il mondo e di ogni età. Ogni talento e capacità, portano conseguentemente – e inevitabilmente – a delle responsabilità: nessuno escluso e tutti sono utili alla causa di una società migliore. Forse è anche questo un altro aspetto che ci lega indistintamente a Spiderman, ovvero che nel nostro piccolo – e senza superpoteri – possiamo essere utili al prossimo come l’Uomo Ragno lo è all’interno dei propri fumetti e film.

 

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