Roma – Diciamolo apertamente: “Spiderman: No Way Home” è un film straordinario. Lo pensiamo in maniera convinta, senza ricorrere a spoiler per sottolineare questo concetto.
Era plausibile un commento di questo genere, considerato come i vari trailer ci avevano lasciato basiti ed entusiasti nelle scorse settimane solo con pochi secondi di spezzone del film. Sarà stata la qualità delle scene di azione? Il ritorno di Alfred Molina nei panni del Dottor Octopus? La presenza di tre Spiderman diversi nella stessa pellicola? Chissà.. Quello che è certo in tutto ciò, era l’attesa e l’immenso hype dietro questa pellicola.
LA FORZA DEL MULTIVERSO – Il multiverso ha permesso di rendere “possibile” l’impossibile. Perché il vero protagonista delle scene è lui, cui Peter Parker diventa inconsapevole vittima nell’avventura di questo film. Da una parte un Uomo Ragno che vorrebbe far scordare la sua reale identità dopo i fatti con il malvagio Mysterio, dall’altra l’arrivo nella sua dimensione di tutti quei soggetti che conoscono la reale identità di Peter Parker nei vari universi che compongono la linea editoriale della Marvel. Allora ecco arrivare i villain storici della filmografia di Spiderman, che portano i volti di Octopus, il pazzo Green Goblin di Willem Dafoe, Electro di Jamie Foxx, l’Uomo Sabbia e Lizard.
PUNTI DI FORZA DELLA PELLICOLA – Sono numerosi i punti di forza dietro questa pellicola. Inizierei dal primo dato: soddisfare tutte le aspettative dei fan storici dell’Uomo Ragno. Un fattore non da poco, soprattutto se veniamo dall’esperienza di un film come “Eternals” o serie televisiva come “WandaVision”, che hanno deluso col proprio finale i fan del prodotto.
Altro punto notevole è la dimensione dei villain, che sono ben costruiti. Eccetto Lizard e l’Uomo Sabbia, il film passa dai piedi di Octopus, Norman Osborn e quello che tornerà a essere un Max Dillon in carne e ossa (ma ora più figo). Tra questi, una menzione di merito al Green Goblin: sarà il ritorno di Francesco Pannofino come suo doppiatore o il ritorno di Dafoe in un film di Spiderman, ma questo personaggio è il miglior cattivo visto sui teleschermi del MCU e della storia dei supereroi sul grande schermo. Un mix di brutalità, interpretazione divina e mimica facciale, che lo rendono notevolmente superiore anche all’intramontabile Thanos.
Eccezionale anche l’idea di far interagire tre Spiderman diversi nella stessa pellicola, ripescando dagli universi cinematografici di Sam Raimi, di “The Amazing Spider-Man” e per l’appunto quello che vedo coinvolto Parker nel MCU. I tre supereroi si trovano in piena sintonia a fare squadra insieme contro i cattivi, in scene costellate di gag, risate e soprattutto tanta azione.
Una pellicola quasi perfetta in casa Disney, Marvel e Sony, che vale il prezzo del biglietto e soprattutto i soldi per riacquisire i diritti sull’utilizzo di Spiderman nel MCU.
PUNTI DEBOLI DELLA PELLICOLA – Come tutti i prodotti, anche queste pellicola vede delle pecche: io in quest’occasione, mi soffermerò a raccontarvi solo quelle “no spoiler”. Anzitutto i trailer, che inevitabilmente raccontano quelle che dovevano essere le sorprese di questa pellicola: i tre Spiderman in azione; il ritorno dei villain più amati dai fan. A questo si uniscano tanti rumors usciti da casa Marvel e finiti sul web, che purtroppo hanno reso prevedibile la storia agli occhi di tanti spettatori attivi su Internet o sui social network.
Altra nota stonata: le locandine. Possibile che in un film tanto bello, non sia venuto decente mezzo poster? Eppure si poteva fare tanto in questo senso, soprattutto se – pur non condividendo la strategia – ti sei giocato i personaggi principali nei trailer.
Ad analisi della pellicola finita, consigliamo vivamente di andare a vedere questo film, adatto per adulti e bambini.
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