Natale all’insegna del terrore mediatico: tavole vuote e parenti che non si vedono per paura

Roma – Ma non dovevamo tornare a un Natale “normale” con i vaccini? Pfizer e Moderna non dovevano riportarci a riabbracciare le nostre abitudini, gradualmente?

Sarebbero tutte domande lecite da porre a Mario Draghi e Roberto Speranza, che anche per il 2021 sono riusciti nel capolavoro di farci passare un Natale all’insegna della solitudine e – in tanti casi – lontano dai nostri effetti.

Il miglior spot per la rosea campagna di vaccinazione italiana, oggi la troviamo in numerose stories Instagram di Natale pubblicate dai cittadini grandi e piccoli: tavole vuote; pochi parenti in casa; un’area di felicità che tende a non respirarsi per nulla.

Il perfetto disegno per favorire la disgregazione del nucleo familiare, con familiari arrivati a evitare le tavolate natalizie per la fobia di contrarre il Covid-19. Sia chiaro, qui nessuno nega la malattia. Evidenziamo però una cosa: qualcuno – leggasi Draghi e Speranza – ci disse che “farci il vaccino ci avrebbe riportato alle nostre abitudini, ai festeggiamenti del pre-marzo 2020 e soprattutto tornare a riabbracciare i nostri cari”.

Il 25 dicembre 2022, la situazione in Italia è completamente diversa. Nonostante siamo uno dei Paesi con la più alta percentuale di vaccini, ugualmente ci troviamo in balia di restrizioni governative e psicologiche. Anzitutto, chiuse le discoteche, in un settore della movida e dell’intrattenimento sempre più in crisi in Italia, nonostante nella maggior parte dei locali si rispettino alla lettera tutte le indicazioni provenienti dal Governo e il Comitato Tecnico Scientifico. A questo si aggiunga la recente fobia del Covid-19, dove oramai non si effettua più vita sociale senza Green Pass o tamponi. Una decadenza dei rapporti umani in cui ci ha gettato il “freddo” Mario Draghi, con padroni di casa arrivati a vestire gli abiti del “poliziotto di quartiere” e chiedere i risultati dei tamponi molecolari anche a ospiti con più di un vaccino anti-Covid in corpo.

Ma era palese che si arrivasse a una simile condizione, con persone ormai inibite del proprio senso critico davanti all’attualità e imbambolate davanti ai titoloni allarmistici del terrorismo mediatico protratto dalla televisione.

Sembra ieri, quando nella mia esperienza di politica giovanile lanciavo questi slogan: “Caro cittadino, filtra la verità e rivoltati contro il Mondo Moderno!”. Precursore o avanguardista? Nulla di tutto ciò… semplicemente avevo letto – prima di altri – la parabola discendente della società italiana nel 2010.

 

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