Ma i democratici statunitensi non erano pacifisti?

Roma – La situazione Russia-USA sta crollando in Ucraina, facendo cadere la maschera pacifista dei democratici statunitensi.

Tutto porta a una guerra, che per quanto ognuno di noi scongiuri, a vedere dall’atteggiamento dei leader mondiali sembra ormai imminente.

Ma meraviglia l’atteggiamento del presidente statunitense Joe Biden, che nell’ultima chiamata col Cremlino ha preferito minacciare la Russia e provocato la stessa a invadere l’Ucraina. Piuttosto che cercare un accordo diplomatico con Vladimir Putin, il Presidente degli USA ha preferito percorrere una via che può portare all’instabilità tra il polo Occidentale e la sfera ex sovietica.

Una condizione che potrebbe finalizzarsi nel sangue di soldati e innocenti, il tutto per un gioco d’interessi militari, economici e soprattutto geopolitici. Dopo il Covid-19, gli statunitensi sarebbero pronti ad aprire l’era della “III Guerra Mondiale” o al punto più spinoso della “Guerra Fredda” tra americani e russi.

A far riflettere, sono gli interpreti statunitensi di questa partita. Quegli stessi democratici, che nella campagna elettorale per la Casa Bianca si rivendicavano fieramente pacifisti, additavano l’ex presidente Donald Trump come un guerrafondaio e soprattutto incitavano le masse del Black Live Matter.

Ma come tutte le cose, la verità è altro. Sull’orlo di una Guerra Mondiale ci sta portando Joe Biden, quello che fino a dicembre 2020 si riempiva la bocca delle parole “pace”, “dialogo” e “integrazione”. Parole probabilmente ben dimenticate dopo la campagna elettorale delle Presidenziali, visto il drammatico evolversi delle vicende sul fronte ucraino.

Ma questa storia non è nuova. Mentre Donald Trump si distinse per aver sventato la guerra con la Corea del Nord di Kim Jong-un, i democratici hanno rispolverato quel vizietto per le guerre e i finanziamenti all’industri bellica. Un po’ come l’ex presidente Barack Obama, che a dispetto del proprio premio Nobel per la Pace, decise di bombardare e aprire le ostilità contro la Siria di Bashar al-Assad. Un regalo immenso fatto a Isis e per cui i terroristi islamici ancora ringraziano, considerato come si aprì guerra contro uno dei loro principali antagonisti in terra mediorientale.

Capita che dagli errori non s’impari mai… ma gli USA tendono ad approfittarsene!

 

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