UE, l’Austria rende la vita dura ai No Vax

Roma – Guerra aperta dell’Austria ai “no vax”, che da febbraio 2022 subiranno pesantissime sanzioni monetarie per la loro libera scelta di non inocularsi il siero contro il Covid-19.
Come dite? L’Italia non è più il Paese dell’Unione Europea con le più pesanti limitazioni verso i “no vax”? Verissimo.

L’Austria ha deciso di penalizzare i propri cittadini non vaccinati, dando inizio alle sanzioni a partire dal primo febbraio 2022. Si preannunciano multe salatissime per tutte quelle persone che rifiutano l’iniezione per proteggersi dal Covid, con una manovra di ferro che lo Stato austriaco ha voluto mettere in atto per convincere i “no vax”. Infatti, da febbraio 2022 saranno sanzionate tutte quelle persone che non si sottoporranno al vaccino entro il 15 marzo.

Se lo Stato austriaco – come peraltro gli altri Paesi dell’UE – non è riuscito a convincere i cittadini sulla bontà del vaccino attraverso la propria propaganda sanitaria tra televisioni e giornali, ora ci prova con quella che potremmo definire una “morsa economica”. Le multe indirizzate ai “no vax” saranno di 600 euro l’una, con tale somma che sarà richiesta ogni tre mesi per singola persona sanzionata. Una tenaglia dura, che porterà queste persone – nei casi più radicali – a sborsare ben 2.400 euro all’anno verso lo Stato austriaco, aumentati a 3.600 euro verso quei soggetti che non pagheranno le sanzioni.

Insomma, l’Austria punta a giocare sul sostentamento e la fame dei propri cittadini. Quasi certamente e al pari del diritto di voto, si punta a far cedere il cittadino giocando sulla necessità di sfamarsi e portare il pane a tavola alla propria famiglia, costringendolo così a vaccinarsi contro voglia e solo per non essere perseguitato dallo Stato.

Un aspetto che ben delinea la deriva politica, etica e sociale di quest’Unione Europea, che piuttosto di soffermarsi su una pubblicità che parli della “bontà del vaccino”, preferisce aprire una guerra di classe contro i “no vax”. Limitazioni e umiliazioni che non porteranno a nulla di buono, considerato come alimenteranno – e già lo fanno nelle varie piazze europee – solo odio, violenza, discriminazioni e apriranno le porte a una “guerra tra poveri” nelle varie classi del popolo.

 

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