Foibe e quella Sinistra che nega la Storia

Roma – Quando si parla di Foibe, mi sorge una domanda banale: ogni morto non dovrebbe godere di un propria dignità?

Una condizione non scontata nell’Italia del 2022, dove vigono morti di “Serie A” e di “Serie B”. Almeno è così nella visione della Sinistra, in una linea dettata dall’Anpi: per loro, non si può paragonare la strage degli infoibati agli orrori che colpirono gli ebrei sotto il Nazismo.

E per quale motivo? Non c’è una pari dignità nella morte? Ogni morte pervenuta per folli idee politiche, non andrebbe ricordata affinché certi fatti non accadano mai più?

Probabilmente per l’Anpi no, soprattutto quando c’è un passato che scalfisce – a colpi di prove storiche – quell’inossidabile superiorità morale vaneggiata da circoli intellettuali o programmi televisivi.

Come ben testimoniava il film “Red Land” di Maximiliano Hernando Bruno, le Foibe sono esistite. Norma Crosetto è esistita veramente, come veramente persero le terre i nostri italiani di Istria, Dalmazia, della Venezia Giulia e del Quarnaro.

Brutalità perpetrate ai nostri connazionali, ma che hanno accomunato indistintamente ogni sistema totalitario che si è presentato nel mondo e in particolar modo all’interno dell’Occidente.

Orrori come la pulizia etnica, lo stupro oppure gettare giù da un dirupo migliaia di italiani, con l’intento di sradicare tutte quelle popolazione italiche che vivevano quei territori ed effettuare delle vere purghe etniche condotte dall’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia e il maresciallo Josip Broz Tito. Quest’ultimo, addirittura decorato come Cavaliere di Gran Croce Ordine al merito della Repubblica Italiana nonostante le sue atrocità contro il nostro popolo.

Insomma, una storia influenzata dall’appannaggio politico, dall’appartenenza ideologica di chi la racconta. Scuole, università… troppi sono i docenti di storia italiani che negano questi fatti per la sola appartenenza politica. In un completo ragionamento antistorico, la “verità partigiana” ha più peso delle storie e i drammi delle vittime, di chi è stato costretto ad abbandonare la propria terra natia e veder morire i propri cari.

Un insulto all’intelligenza degli italiani, soprattutto nel 2022. Soprattutto oggi, dove le Giunte di Centrosinistra in giro per l’Italia negano la storia, negano il ricordo delle vittime e soprattutto negano l’intitolazione di strade o piazze a questi martiri della bandiera italiana.

 

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