Lo schiaffo di Will Smith smonta l’Oscar del “politicamente corretto”

Roma – Doveva essere la Notte degli Oscar all’insegna della pace, dell’amore e addirittura del discorso di Volodymyr Zelens’kyj. Per la fortuna del nostro divertimento, non si è dimostrato nulla di tutto ciò.

Sarà ricordata come la serata all’insegna dei “vincitori a sorpresa” e della rissa sul palco tra Will Smith e Chris Rock, con tanto d’improperi in diretta televisiva mondiale da parte del famoso attore e rapper statunitense all’indirizzo del comico americano.

Un caloroso “calcio nel culo” al pensiero del politicamente corretto, che ambiva a mettere insieme un evento all’insegna dell’amicizia in segno di vicinanza all’Ucraina. Poi qualcuno mi spiegherà cosa poteva fregarne ieri sera a un ucraino di cosa succedeva al Dolby Theatre di Los Angeles, in una situazione di guerra totale nel proprio Paese, le radiazioni tornate impazzite a Chernobyl e continuamente impaurito dall’idea di essere bombardato dentro casa sua da un momento all’altro.

Ma andiamo avanti, torniamo a Will Smith. Oggi troppe testate giornalistiche immortalano il pugno dell’attore sul grugno di Rock, colpevole di fare satira – peraltro di cattivo gusto – verso la moglie affetta di grave alopecia. Meraviglia la reazione del pubblico e di alcuni giornali, che addirittura menzionano come “sconsiderata” ed “esagerata” la reazione del noto rapper statunitense.

A queste persone sarebbe da dire: avete mai preso le parti di una vostra moglie o compagna? In discoteca, non siete andati mai a “brutto muso” con un tizio che ci provava insistentemente con la vostra ragazza, nonostante questa gli dicesse che fosse fidanzata? Nel XXI secolo, si è persa la galanteria di difendere le donne?

La violenza va sempre condannata, ma è necessario anche razionalizzare i fatti. Chris Rock non era nuovo a sketch di satira verso Jada Pinkett Smith, toccando puntualmente la malattia con cui sta combattendo da anni e di cui si possono ben vedere i segni sul viso. Ieri sera si è toccato l’apice, dove il palco degli Oscar è diventato il banco per schernire vilmente una persona malata, tra le risate di quei difensori dei diritti umani a colori arcobaleno – le ho viste in video tutte le velate risatine di Penelope Cruz e chi gli sedeva vicino – e in una situazione che non poteva lasciare indifferente il marito.

Secondo certi critici del giornalismo, Smith avrebbe dovuto veramente chiedere con “gentilezza” che Rock smettesse il suo patetico sketch? Ma ragazzi, in che mondo viviamo?

Will Smith ha dimostrato al mondo cosa significa difendere la propria famiglia, che in ogni circostanza va tutelata con le unghie e con i denti. Un ceffone – più che un pugno – fregandosene di quel mondo radical e quelle migliaia di telecamere provenienti da tutto il mondo, magari anche a costo di perdere contratti milionari per sponsor o nuovi prodotti cinematografici.

In un solo gesto, ha ribadito un concetto: nello spettacolo così come nel cinema, non ci dovrebbe essere spazio per la cialtroneria. Specie quando tali attività urtano l’animo umano e le individualità delle singole persone. Con le malattie non si scherza!

 

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