Il Marforio presenta: “Moon Knight”

Roma – Ho dovuto pensare tanto prima di recensire Moon Knight, che – molto probabilmente – si rivelerà tra le serie televisive firmate Marvel Studios più ambigue di tutti i tempi.

Sono combattuto. Da una parte ha degli spunti interessantissimi, che mi spingono ad avere speranza verso un ottimo successo. Dall’altra però mi convince poco la storia editoriale, troppo fuori – almeno dopo i primi due episodi – dai canoni dettati dal fumetto.

Marc Spector/Steven Grant in Moon Knight

PUNTI DI FORZA

Così come il protagonista Marc Spector/Steven Grant, la storia potrebbe vivere di una profonda bipolarità ai limiti dello psicotico.

Ben venga tutto ciò, soprattutto dopo quella mezza delusione di WandaVision, che ha portato sul teleschermo Scarlet Witch ma allo stesso tempo ha reso un finale pessimo a tutta la storia. Moon Knight può rivelarsi una redenzione editoriale per Kevin Feige, a patto si sappiano valorizzare i canoni di una trama tutta dal sapore psicologico.

Dopotutto, non capita tutti i giorni di avere un prodotto televisivo – o anche editoriale – con ben due protagonisti nello stesso personaggio, in una situazione che ci immerge appieno in una storia d’azione dai tratti psicologici. Chiave psicologica rafforzata dal villain, Alan Harrow: un santone psicopatico che venera in Terra il verbo del dio egiziano Ammit.

Insomma, una storia che di discosta dal normale prodotto Marvel visto finora, mettendoci davanti agli occhi un prodotto originale, molto dark e a tratti sul filo dell’horror. Plauso anche alla violenza, che esordisce a gamba tesa nel mondo del MCU: tutte le scene sono condite dal sangue, in una caratteristica che renderà felici quei fan sfegatati di personaggi come Blade o il tanto atteso Deadpool.

 

PUNTI DEBOLI

Arthur Harrow in Moon Knight

Allora cosa non funziona in questa pellicola? Oggettivamente, nulla. Ma un certo distacco dal fumetto e delle scelte editoriali coraggiose, fanno tremare i fan più ortodossi del fumetto Marvel.

Questo Alan Harrow mi piace, emette un’aurea d’intimidazione a vederlo, che dietro la figura del “santone” fa presagire invece a un personaggio dalle mille malefatte. In effetti, nel fumetto era tutto ciò… peccato fosse un villain marginale, che addirittura venne improvvisamente abbandonato dagli studi fumettistici della Marvel.

Certo, il potere delle serie tv fa miracoli e apprezzare anche personaggi definiti fino a pochi anni fa come “minori”. Penso Loki, Falcon, Winter Soldier o lo stesso Occhio di Falco. Personaggi definiti di nicchia, ma che la serie tv ha reso delle prime linee dell’universo fumettistico grazie a delle ottime avventure.

Tutto ciò potrebbe succedere anche con un Alan Harrow, ma lasciatemi il beneficio del dubbio fino a quando non finirà la serie.

Come guardo sospettoso il forte distanziamento editoriale della serie tv dal fumetto. Nulla toglie che un prodotto televisivo non possa tracciare la linea per lo sviluppo editoriale di un supereroe, ma anche qui serve essere cauti… ben venga una simile scelta, al momento molto evidente oltretutto.

 

IL CONSIGLIO

Una serie tv va vista completamente prima di valutarla, specie se firmata Marvel Studios. Anche Hawkeye pareva un prodotto televisivo da feste natalizie, ma poi alla fine ci ha regalato grandi sorprese e soprattutto una delle storie più belle scritte dalla Marvel.

Stessa cosa potremmo dire di Loki oppure le avventure di Falcon & Winter Soldier, questi ultimi riusciti nell’intento di avvicinare il pubblico a un nuovo Captain America e il suo compagno di avventure.

Allora voglio dare fiducia a “Moon Knight”, con i primi due episodi che mi hanno fatto porre delle domande, ma non certo deluso. 

 

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