Il Marforio presenta: “Finale a sorpresa – Official Competition”

Roma – “Finale a sorpresa” è un piccolo capolavoro del cinema spagnolo, che partendo dalla commedia riesce a spaziare su più generi. Su tutti il dramma, il thriller e il giallo.

Davanti a una coppia già rodata come Penélope Cruz e Antonio Banderas, il successo era assicurato, nonostante un trailer del film poco accattivante. Ma le pellicole si valutano su tutta la loro durata, con l’aggiunta di Oscar Martínez a impreziosire ulteriormente questo prodotto cinematografico.

COSA MI E’ PIACIUTO DI “FINALE A SORPRESA”?

Non serve cadere nella banalità, per dire onestamente che si riesce ad apprezzare tutto di questa storia.

Questa commedia con continui richiami “noir”, si rende originale nel suo genere e soprattutto all’interno delle commedie alla “spagnola”.

Il film racconta la rivalità degli attori protagonisti, le ansie del regista che li deve sorbire e tirarci su una pellicola. Insomma, “Finale a sorpresa” si mostra come un vero e proprio “dietro le quinte” dei famosi set cinematografici. Il continuo contrasto tra due interpreti, dove ci sono “l’attore più amato del pubblico” e “l’attore più bravo” del panorama cinematografico.

Una rivalità analizzata a 360 gradi, che è il binario principale su cui si fonda tutta questa storia all’interno del set e non.

In una pellicola così scoppiettante, c’è anche un forte messaggio sociale: la ribellione attuale al mondo dello spettacolo e – perché no – ai red carpet hollywoodiani. Si criticano apertamente i “vizi” della celebrità, lo stato di profondi “incompresi” da parte degli autori impegnati o le strane dimensioni che pervadono l’artista alternativo.

Una pellicola “politicamente scorretta”, che piace anche per questo aspetto: smonta l’aurea divina delle star, mettendo a nudo le loro cattive abitudini, ansie e preoccupazioni. Ma soprattutto, come due attori in rivalità siano pronti a tutti pur di ottenere la parte di protagonisti in un film.

COSA NON MI E’ PIACIUTO DI “FINALE A SORPRESA”?

Oggettivamente, è realmente difficile trovare degli errori in questa pellicola.

Se qualche scena lascia delle perplessità, il vero cavillo è l’esagerazione di assurdità che avvengono all’interno del film. L’assurdità è un’arte, spesso criticata anche a grandi maestri del cinema come Woody Allen, noto per basare tutti i suoi lavori su questo filone.

IL CONSIGLIO

“Finale a sorpresa” è un film che merita, in una storia scorrevole e che soprattutto cattura il pubblico. Potremmo parlare di 114 minuti che si passano tra una sana risata, il dubbio di dove voglia andare a parare il film e delle situazioni che ci portano oggettivamente a riflettere.

Film non adatto ai bambini.

 

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