“Ho visto Ostiense e Piramide allagate: mi sono vergognato di essere romano”

Roma – Di seguito, vi riportiamo la lettera di un nostro lettore, che ieri ha vissuto in prima persona il forte nubifragio di Roma e soprattutto i pesanti allagamenti nei quadranti di Ostiense e Piramide.

“Cari ragazzi.

Mi spiace dirlo francamente, ma ieri mi sono vergognato di essere romano. Tornavo da una cena fuori, quando mi sono imbattuto nella pesantissima pioggia che si è abbattuta su Roma: un disastro, un acquazzone fortissimo e dove per strada non si vedeva assolutamente nulla. Lei pensi, sul lungotevere Raffaello Sanzio, sul ponte Palatino e lungo viale Aventino, l’acqua non faceva più vedere le corsie stradali.

Ma il problema non finisce qui. Tornavo da piazza Tuscolo, quando mi sono imbattuto nel sottopassaggio della Cristoforo Colombo: mi avvicino e mi accorgo che quel piccolo tratto di strada era diventato un torrente in piena, con l’acqua che arrivava a coprire le ruote. Le dico subito: io possiedo una Toyota Yaris, quella che comunemente viene definita una city car. Bene, non sa quanto ho temuto di rimanere impantanato in quel torrente, bloccato nella mia macchina con l’acqua che saliva e costretto a chiamare i Vigili del Fuoco per farmi tirare fuori. Oltre la gravità dell’accaduto, mi ha fatto riflettere una cosa: nemmeno un vigile urbano a segnalare questo problema e soprattutto bloccare la strada, che peraltro non vedeva accesa la luce pubblica e creava col torrente un ‘effetto sorpresa’ per gli automobilisti – o motociclisti – inconsapevoli.

Lei pensa che le disavventure siano finite? Assolutamente no! Con la macchina sono costretto a passare davanti alla stazione ferroviaria di Roma Porta San Paolo: non lo avessi mai fatto! Qui mi aspettava l’acqua alta probabilmente un metro e mezzo, con tanto di SUV della Jeep che galleggiava davanti alla struttura ferroviaria insieme a un’altra auto e un uomo che attraversava questo lago, con questo fiume in piena che gli copriva tutte fino all’altezza della pancia. Vedendo la malaparata, ho messo la retromarcia e ho deciso di collegarmi a via Ostiense facendo la rotonda che ruota intorno alla Porta San Paolo. Anche qui noto una cosa: nessun cartello che chiude la strada, nessuna presenza dei vigili e solo un’auto dei Carabinieri, intervenuta però per fare dei controlli.

Dopo 10 minuti, riesco a prendere la via Ostiense… ma i problemi non sono finiti. Devo passare dentro il sottopassaggio della linea ferroviaria all’altezza della fermata Ostiense/Matteucci: anche qui l’acqua ristagna ed è diventata alta, tanto che la paura che si fermi la mia macchina ricompare nel mentre attraverso il punto. Ovviamente come nei precedenti casi, nessun vigile controlla la situazione e tantomeno chiude la strada per questo evidente pericolo.

Superato questo pericolo, speravo di essermi lasciato tutto alle spalle. Davanti a Roma Tre, la via Ostiense era piuttosto pulita. Stessa cosa posso dire di viale Marconi, dove è stato difficile anche individuare pozzanghere. Forse ho contato vittoria troppo presto, perché all’imbocco della via del Mare su via Savino Sernesi, la piazzola diventa un enorme lago. Davanti a me ho diverse auto con le ‘quattro frecce’, ma soprattutto un’auto che galleggia in mezzo alla piazza e con l’acqua fino ai vetri: speriamo non ci fosse nessuno all’interno dell’abitacolo. Fortunatamente conosco la zona, quindi anche stavolta metto la retromarcia e vado in direzione viale Marconi, questa volta con l’intento di prendere la Roma-Fiumicino: fortunatamente la scelta giusta, poiché ritorno a casa senza particolari problemi se non quello di aver allungato i tempi di percorrenza”. 

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