Fu aggressione a Dado? Il comico romano accusato di diffamazione aggravata verso l’ex fidanzatino della figlia

Roma – Aveva fatto scalpore la testimonianza di Dado, noto comico della televisione italiana e che nel 2019 aveva denunciato un pestaggio da parte dell’ex fidanzato della figlia nel quartiere Eur. Una storia che il noto showman aveva bollato come un vero e proprio atto di bullismo, raccontando questa faccenda in giro per i vari canali televisivi italiani, tra tutti lo studio di Barbara d’Urso su Canale 5.

Secondo il racconto del comico, nell’aprile del 2019 Federico Molteni – ex fidanzatino minorenne della figlia Alice, con la giovane all’epoca quattordicenne – aspettò sotto casa la ragazza, minacciandola e sferrando poi dalla propria minicar un pugno al viso del cabarettista, che, accorso a difendere sua figlia, si procurò una frattura del naso.

Dichiarazioni completamente ribaltate però dall’Autorità Giudiziaria, che ha archiviato il caso in quanto non c’era nessuna prova che documentasse la colpevolezza del giovane Molteni (all’epoca dei fatti sedicenne). Ad aggravare la posizione del comico, la testimonianza di persone vicine al ragazzo, che quella sera di aprile erano insieme a lui e raccontano di come Dado abbia provato a provocare il giovane e di come questi non le abbia raccolte preferendo allontanarsi.

A distanza di due anni dai fatti, l’Ufficio del Pubblico Ministero del Tribunale Penale di Roma, analizzando gli elementi emersi dalle indagini svolte sul caso, ha chiesto il rinvio a giudizio del signor Gabriele Pellegrini – in arte Dado – per diffamazione aggravata verso il giovane.

L’avvocato Pasquale Landolfi che unitamente all’avvocato Alfredo Vitali assiste il giovane, ha dichiarato che “sin dall’inizio della vicenda (aprile del 2019) segnalavamo – con scarso ascolto l’infondatezza delle accuse – al contrario generosamente diffuse dai media – che il signor Daniele Pellegrini Dado muoveva nei confronti dell’allora minorenne signor Federico Molteni, e denunciavamo la massiccia offensiva mediatica che il Pellegrini andava alimentando, sui social media ed in ambito televisivo e giornalistico, con narrazioni istiganti all’odio nei confronti del nostro assistito e nei confronti della sua famiglia. Abbiamo quindi atteso l’esito delle indagini chiedendo oggi a quegli stessi mezzi di informazione che tanto generosamente avevano fornito ospitalità al Pellegrini facendosi così cassa di risonanza alle sue accuse, di fornire con la stessa evidenza, la notizia che l’A.G. aveva accertato l’inconsistenza di ogni accusa rivolta al nostro mandante dal suo accusatore, disponendo l’archiviazione del relativo fascicolo e, nel contempo, che la Procura della Repubblica di Roma aveva chiesto il rinvio a giudizio di Dado per diffamazione aggravata. Superfluo sottolineare, ha aggiunto il legale, le devastanti conseguenze subite dal giovane Molteni sul piano psicologico e relazionale, basti pensare che lo stesso ha dovuto sottoporsi a cure specialistiche e lasciare la scuola che frequentava con le difficoltà e le frustrazioni che ne sono derivate”.

Ci chiediamo, accettare in assenza di contraddittorio e senza diritto di replica di diffondere accuse gravi nei confronti di un soggetto minore, non equivale a perpetrare nei suoi confronti quel bullismo che si dichiarava di voler combattere? Diffamare un ragazzo, rovinargli la vita e costringerlo a cambiare scuola o amicizie senza neanche chiedergli scusa è deontologicamente accettabile? Staremo a vedere come e quali di queste testate vorranno informare sugli sviluppi della vicenda i propri lettori e telespettatori; per ora, molti di questi hanno ignorato la notizia.

 

LEGGI ANCHE: 

Seguici sul nostro canale Telegram: CLICCA QUI PER ISCRIVERTI AL CANALE.

Seguici sul nostro profilo Twitter: CLICCA QUI PER SEGUIRCI.

Seguici sulla nostra pagina Facebook: CLICCA QUI PER METTERE “MI PIACE”.

 

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Focus!

Potrebbero anche interessarti: