“E se… i contagi da Covid-19 vedessero il focolaio sui mezzi pubblici di Roma?”

Roma – Oggi pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice, che ci ha seguito nei nostri articoli riguardo i trasporti ATAC e oggi vuole soffermarsi su un altro punto di vista inerente alla tematica, ovvero le regole – mai rispettate – anti-assembramento e anti-contagio sui mezzi pubblici romani e le sue stazioni.

Cari ragazzi.

Come sempre vi dimostrate gentilissimi a concedere uno spazio a noi lettori, quindi ne approfitto di tale opportunità per lanciare un monito: e se i contagi di Covid-19 a Roma vedessero il focolaio di origine sui mezzi pubblici della Città?

Non sono una scienziata, né tantomeno ho le prove per dimostrare una realtà simile. Mi baso però su degli scenari raccapriccianti che ogni mattina osservo prendendo la Roma-Lido dalla stazione di Lido Centro, oppure tornando la sera a casa e passando dalle stazione di Eur Fermi – sulla linea B – e successivamente Eur Magliana per effettuare il cambio del treno.

Ogni giorno la situazione è sconcertante, poiché nelle ore di punta le banchine diventano affollate e i distanziamenti sono completamente inesistenti. Dopotutto ognuno di noi deve andare a lavorare, oppure i ragazzi devono fare i salti mortali per recarsi alle proprie scuole o le proprie università. Ma se tali fenomeni prima del 2020 erano sopportati (seppur sgradevoli), oggi tale situazione è insopportabile per la pericolosità del Covid-19 e la sua facilità di contagio. 

Chi vi parla è una donna di 65 anni, vaccinata con la terza dose, madre di due figli e con un marito anziano a carico. Nonostante indosso sempre la mascherina nel mio percorso ferroviario tra Ostia e l’Eur, intorno a me più di qualcosa non va. Agli assembranti, aggiungiamo anche quelle persone che si tolgono la mascherina sui treni e sulle banchine senza apparenti motivi logici. Parliamo anche di quei vagoni ferroviari, che se presi da Ostia la mattina tra le 6:45 e le 8:45, ci vedono tutti ammucchiati come sardine sott’olio dentro una struttura di ferro: manca l’aria; stiamo attaccati col fiato sul collo; le gocce di sudore di qualche sconosciuto – indipendentemente dall’estate o l’inverno – finiscono sul tuo corpo, in una condizione che provoca solo disgusto a ripensarci. Tutto questo è igienico? Tutto questo dovrebbe prevenire i contagi?

Signori, non pensate che con gli autobus o i tram le cose vadano meglio. Per tornare a casa da Lido Centro, uso prevalentemente lo 05/ o lo 01 di Atac: vogliamo parlare di quante persone ci trovo accalcate in ogni singola corsa? Studenti, persone, lavoratori, pendolari come me. Passano poche corse, in barba a quelli che dovrebbero essere i criteri per la capienza ridotta.

Vorrei viaggiare in maniera alternativa, magari comprandomi una macchina o un motorino per arrivare al lavoro, dovendo fare i conti magari solo con qualche congestione del traffico sulla via del Mare, il Raccordo Anulare o la Cristoforo Colombo. Senza vergogna vi dico: non me lo posso permettere! Eppure io l’abbonamento annuale di Atac lo faccio, 250 euro l’investo – sinceramente a malincuore, visti i risultati – per questo servizio. Atac cosa mi dà in cambio? Perché io vedo mezzi puntualmente in ritardo, i disagi di cui scrivevo, scale mobili o ascensori sempre rotti, comitati di pendolari inviperiti… e non li biasimo, leggendo i loro volantini. 

Non sono più giovane, magari anche risentita da una vita completamente dedicata al lavoro e la mia famiglia. Mi piacerebbe arrivare al lavoro con il sorriso e magari tornare a casa trovando un posto dove sedermi sul treno, pulito e senza che la calca mi tolga l’aria di bocca. Non credo di chiedere tanto… chissà se mi capiterà mai di vedere una Roma-Lido così”.

LEGGI ANCHE:

Seguici sul nostro canale Telegram: CLICCA QUI PER ISCRIVERTI AL CANALE.

Seguici sul nostro profilo Twitter: CLICCA QUI PER SEGUIRCI.

Seguici sulla nostra pagina Facebook: CLICCA QUI PER METTERE “MI PIACE”.

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Focus!

Potrebbero anche interessarti: