festa della donna

8 Marzo, auguri a quelle Donne che lottano – realmente – per la propria libertà

8 Marzo, auguri a quelle Donne che lottano – realmente – per la propria libertà. Auguri a quelle Donne che lottano realmente per il proprio futuro, che decidono di prendere in mano il proprio destino e quello del proprio Paese, che preferiscono cambiare le cose piuttosto che urlare in piazza sotto mancetta di qualche sindacato italiano. Auguri alle Donne che vogliono cambiare la storia, capaci d’imporre la propria leadership indipendentemente da quote rosa o rivendicazioni politiche.

8 Marzo, ricordiamo le donne che hanno cambiato la storia

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Le Donne che seguono le orme della poetessa Saffo, che già nel 530 A.C. scriveva parole che sarebbero rimaste marchiate in eterno nella storia dell’umanità. La giovane Cleopatra, regina dell’immenso e mistico Regno d’Egitto intorno al 50 A.C. Potremmo poi continuare con i nomi dell’imperatrice Costanza d’Altavilla, Santa Caterina da Siena che permise la riconquista di Roma nel 1376 D.C., le gesta eroiche di Santa Giovanna D’Arco, la scrittrice Matilde Serao che fondò lo storico Corriere di Napoli o la rivoluzionaria Rosa Luxemburg.

Donne che nella loro azione, hanno cambiato il corso della storia. Hanno dimostrato con azioni concrete come realmente si può cambiare le cose, lottare per uno scopo e creare un modello per il futuro. Non ci fosse la rivisitazione politica della storia all’interno delle scuole italiane, che oltretutto rende sconosciute ai giovani di oggi tante delle personalità di cui scriviamo, probabilmente ci sarebbe una più seria lotta ai diritti sociali, all’uguaglianza e alla scrittura di un futuro migliore.

Oggi la lotta invece si riduce a semplici contestazioni elettorali, innescate magari da quegli stessi partiti o sindacati che hanno governato nella maggior parte degli ultimi 76 anni di Repubblica Italiana. Dove sacrosante argomentazioni come il salario egualitario, la gratuità degli assorbenti o le pari opportunità sui posti di lavoro, sono state prontamente dimenticate quando i fronti progressisti hanno governato in Italia e soprattutto condotto le politiche dell’Unione Europea.

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