25 Novembre, il ruolo dello Stato contro la violenza sulle donne

 

Roma – Ieri sera presso l’Associazione Culturale Il Marforio, si è svolta la conferenza “Basta violenza! Per un ruolo più attivo della società a tutela delle Donne”. L’argomento introdotto dalla giovane Camilla Maiorisi e con l’evento presentato poi da Giulia Vinci (Direttivo del Marforio), si è posto l’obiettivo di dare un sostegno a tutte quelle ragazze o signore in un momento di difficoltà per le violenze subite. Lo ha fatto rispondendo a semplici quesiti: “Sono una donna e ho subito delle violenze, a chi mi devo rivolgere per denunciare?”. “Quale percorso devo affrontare per superare un trauma legato a violenze domestiche?”. “Quali tutele mi offre lo Stato italiano, per non farmi importunare più dal mio ex compagno violento o il mio stalker?”.

Abbiamo avuto modo di analizzare questi focus con ospiti provenienti dal mondo delle professioni e della sfera politica. Al nostro tavolo si è seduta l’avvocato Daria Colica, il regista Michele Conidi, l’assessore Flavia Cerquoni, il consigliere Piero Cucunato e la consigliera Mariantonietta La Polla.

Dal mondo delle professioni sono arrivati gli spunti utili a comprendere come muoversi in questi frangenti molto complessi. L’avvocato Colica ha anzitutto elencato nel suo intervento quali iniziative ha preso lo Stato italiano verso la violenza sulle donne, che sarebbe meglio ribadire come “violenza di genere”, poiché potrebbe interessare indistintamente un uomo o una donna. Una tematica su cui la Giustizia italiana discorre anche attualmente, per comprendere come tutelare al meglio tutte quelle persone vittime della violenza e punire con pene sempre più severe i persecutori.
L’avvocato ha risposto soprattutto a una domanda posta da tante ragazze e signore: “Le tutele legali in questi frangenti, hanno dei costi?”. Fortunatamente con il Patronato di Stato, tale istituto è accessibile e garantito in maniera gratuita a tutte quelle vittime di violenza indipendentemente dal reddito.

A farci immergere bene sulla drammatica dimensione della violenza sulle donne, ci ha pensato il regista Michele Conidi. Da sempre attivo in lavori cinematografici sulla sfera del sociale, su questa spinosa tematica ha prodotto il cortometraggio “Dimmi dove sei”. Una storia toccante, che parla di un marito in balia della dipendenza da alcolici e che compie violenza sulla propria moglie, noncurante della stabilità legata alla propria famiglia.

 

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