Watcher, Maika Monroe c’illustra la mente della vittima di stalking

Nel suo esordio al lungometraggio con “Watcher”, la regista Chloe Okuno decide di raccontare una tematica di piena attualità: lo stalking e la violenza verso le donne.

Lo fa attraverso il volto di Maika Monroe, che nella pellicola interpreta Julia, un’attrice americana trasferitasi a Bucarest e perseguitata da un maniaco fin dal suo arrivo nella Capitale della Romania.

LA STORIA DI UN’ATTRICE PERSEGUITATA – La trama d’impatto, ci mostra come Julia decide di seguire il proprio marito Francis (Karl Glusman) in Romania per motivi di lavoro. I problemi arriveranno fin da subito col suo arrivo: il difficile ambientamento in una città nuova e lontana dalla sua casa natale, ovvero New York, più le oggettive difficoltà con la lingua del posto, che la rendono incomprensibile col suo inglese alla maggior parte dei cittadini e soprattutto la escludono dal contesto sociale di dove si è andata a trasferire.

In tutto ciò, si aggiunge anche l’inquietante presenza di un guardone, che dalla finestra della propria abitazione guarda ogni notte dentro casa degli sposi statunitensi. L’embrione di un’ossessione da parte dell’uomo, che comincerà a seguire la donna anche in giro per la città, creando paura e insicurezze nella sua vittima.

Questo, mentre a Bucarest gira un serial killer che ha già ucciso e decapitato diverse giovani donne, rinominato dalla stampa nazionale “Il Ragno”. Una notizia che sconvolge la giovane Julia, destabilizzandola ulteriormente nell’umore e nella mente.

LA MENTE DELLA DONNA PERSEGUITATA – Chloe Okuno riesce nel difficile compito di parlare della mente di una ragazza perseguitata da stalking. Anzitutto, come una simile situazione di pressione porti degli evidenti disagi, ma segni anche un repentino cambio delle abitudini.

Da attrice appariscente e vogliosa di mostrare la sua arte in città, vediamo un graduale “lasciarsi andare” della ragazza, vestendo in maniera più sciatta, tornando a brutte abitudini come il fumo delle sigarette o evitando di uscire dalla propria casa.

Il tutto in una dimensione dove gioca un ruolo chiave il rapporto con il mondo. In un Paese straniero dove già viene vista con sospetto perché vieni da un’altra realtà e, in virtù di ciò, neanche creduta sulle denunce di stalking. Il paradosso di una Polizia che non crede alle sue segnalazioni, ma anzi scambia per vittima il suo carnefice.

Neanche creduta poi da suo marito, che anzi la definisce impazzita per lo stress dopo l’arrivo in Romania. Eppure la verità è altrove.

LA MENTE DELLO STALKER – Stalker, serial killer, pervertito: Daniel Weber di Burn Gorman è tutto questo all’interno della pellicola, trovando l’attore perfetto per interpretare questo enigmatico personaggio.

Al pari di Julia, il film sonda anche la mente di questo psicopatico. Una persona sola, per nulla bella di aspetto, con precise abitudini che scandiscono la sua giornata e che trova svago nello spiare giovani donne avvenenti. Sociopatico, ma grande calcolatore e capace di ribaltare a suo favore le situazioni, specialmente quando fiuta il sospetto che qualcuno abbia scoperto il suo collegamento a brutali uccisioni in città.

Daniel Weber spia per passare il tempo e uccide per possedere donne avvenenti con cui non istaurerà mai rapporti amichevoli o amorosi. Questo perché è inquietante, ma soprattutto palesa dal primo secondo delle cattive intenzioni verso le sue vittime. La sua vita è incentrata ad alimentare la sua stessa ossessione, ovvero il perseguire giovani belle donne: le stesse che lavorano nello strip club dove è assunto come addetto alle pulizie.

VOTO PELLICOLA: ⭐⭐⭐⭐

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