Roma – Che qualcosa non funzionasse nella Sanità pubblica di Roma e della Regione Lazio, già lo sospettavo nei primi anni 2000. Ero poco più di un bambino, finì all’Ospedale Grassi di Ostia per una brutta distorsione. Mi ricordo quel giorno come un incubo, non tanto per il fastidio al piede, quanto l’attesa interminabile di un’intera giornata per effettuare una radiografia e farmi mettere una pomata dal medico.

Forse anche per la passione politica verso il mio territorio, da quel momento ho cominciato a interessarmi ai problemi della sanità locale: le liste d’attesa infinite per effettuare una visita medica o un’operazione negli ambulatori pubblici; i reparti ospedalieri soppressi; le ore passate al Pronto Soccorso in attesa di essere visitato davanti a un’urgenza; l’emergenza di unità mediche e infermieristiche che operavano nei reparti ospedalieri; il Covid-19 negli ospedali di Roma; locali ospedalieri fatiscenti e proibitivi per la salute dei pazienti.

Pensavo di averle viste, e lette, tutte riguardo la sanità laziale. Credevo sbadatamente fino a ieri sera, quando mi sono imbattuto in un articolo – ripreso poi da tutte le testate giornalistiche romane – dove si parlava di un medico che nel pubblico operava senza laurea e che addirittura aveva reso invalido un paziente.

Una situazione degna del nostro Paese, in una notizia che è andata a coronare la “black week” della nostra sanità locale. Cronologicamente parlando, solo a Roma un medico ha apertamente dichiarato di come “si vergognasse” di lavorare nel suo ospedale di appartenenza e i sindacati infermieristici hanno nuovamente evidenziato la mancanza di personale sanitario all’interno dei vari ambulatori pubblici laziali.

Tutto questo nella “rossa” Regione Lazio a trazione dell’assessore Alessio D’Amato e Nicola Zingaretti, veri artefici di questo disastro sociale che purtroppo tocca il nostro amato territorio.

Se la situazione si è mostrata critica fino a oggi, viene da chiedersi: cosa succederà questa estate? Cosa accadrà quando centinaia di migliaia di turisti stranieri, e non, verranno a farci visita sulle nostre coste e andranno ad appesantire l’utenza dei nostri ospedali locali, già incapaci di rispondere alla loro semplice cittadinanza di riferimento?

L’articolo non è uno spot elettorale, ma è soltanto una semplice presa di coscienza verso le discutibili politiche sulla sanità pubblica nella Regione Lazio da parte del Partito Democratico. Il tutto in una stagione politica che non offre alternative a questo straziante governo regionale, considerato come nessuna opposizione pare pervenuta sull’argomento nonostante le elezioni regionali siano sempre più vicine.

Foto @RegioneLazio

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