Lo street artist napoletano Jorit, in Russia per la Forum della Gioventù, chiede una foto simbolica al presidente Vladimir Putin: ecco la reazione in Italia.
Lo street artist Jorit dimostra che Putin non mangia le persone. Lo fa prendendosi un attimo di celebrità e facendosi scattare una foto con il Presidente russo, Vladimir Vladimirovič Putin. Dietro la fotografia, che vede l’artista abbracciato al “nemico numero uno” dell’Occidente, un messaggio diretto al mondo della stampa europea e statunitense: il Presidente russo non è come una certa propaganda occidentale lo dipinge.
La foto di Jorit con Putin: i significati
La vicenda si può analizzare sotto molteplici punti di vista. Iniziamo dalla difesa del personaggio Putin, che oggi è più che mai complessa dopo la morte dell’attivista, e oppositore, Aleksej Naval’nyj. Tra la mancanza di trasparenza su questo fatto da parte dello Stato russo e una copiosa propaganda occidentale, dopo la morte dell’attivista è difficile dipingere il volto del Presidente russo come simbolo di diplomazia e tolleranza politica. Difficile, ma non impossibile vedendo tutto il fronte fuori dalla Nato che invece rilancia la propria amicizia alla Russia e il suo popolo.
Il messaggio diretto all’Italia
Putin, con la fotografia insieme a Jorit (nome d’arte dell’artista Ciro Cirullo), torna virtualmente a parlare d’Italia. Torna a ricordare come, tra il nostro Paese e la Russia, ci sia una grande amicizia che dura da decenni e forse ha trovato il suo culmine nel governo sotto Silvio Berlusconi. Un’amicizia messa in stand-by, almeno per l’Italia, dalle politiche condotte dalla premier Giorgia Meloni e una componente dichiaratamente filo-atlantista del suo Governo. Ma l’amicizia, anche sul piano culturale, sembra andare oltre alcune pratiche geopolitiche che coinvolgono il centro e l’est dell’Europa.
La forza degli artisti controcorrente
Che Jorit abbia sollevato la vicenda, non è una novità. Forse è l’unico artista che ha deciso di muoversi controcorrente a un mainstream, raccontando nelle proprie opere come il popolo russo non faccia di cognome Putin e tantomeno di come l’interezza di quei cittadini sia automaticamente filo-putiniana. Lo ha fatto parlando dei bimbi sotto le bombe in Donbas, pagando il prezzo dell’ostilità da parte di quegli ambienti regolati dal politicamente corretto: giornali, televisioni, promotori culturali attenti al trend politico.
La possibile azione della propaganda russa
Jorit ha coraggio nel mandare il suo messaggio all’Occidente. Ma dobbiamo valutare anche un’altra faccia della medaglia in questo fatto: la volontà della propaganda russa. Se l’artista diventa, suo malgrado, mezzo del messaggio di Putin all’Occidente? Un messaggio che per tempismo e modi avrebbe motivo di esistere, tra il Presidente russo che incarna la figura dell’anti-Biden (a differenza di Donald Trump) e prova a incrinare quei fragili equilibri interni alla Nato, ulteriormente affaticata dalle vicende dell’Ucraina, il conflitto israelo-palestinese e la crisi del Mar Rosso.
