Karim Benzema e Alexia Putellas con il Pallone d'Oro 2022

Pallone d’Oro della discordia. Trionfa Benzema, polemiche sul premio femminile alla Putellas

Si tratta di uno dei momenti più attesi della stagione calcistica, quello della consegna del Pallone d’Oro. Quest’anno, con il Mondiale in Qatar in concomitanza, la Fifa ha optato per anticipare la cerimonia di consegna dell’ambito premio a metà ottobre. In un clima autunnale e anche un po’ paradossale per via degli esclusi eccellenti (Cristiano Ronaldo non è nemmeno stato invitato alla cerimonia), non sono mancate le consuete polemiche per un evento che ormai ha assunto la stessa valenza dei Premi Oscar con gli stessi identici grattacapi.

Finalmente Benzema vince il Pallone d’Oro

Lo stavano aspettando. Lo chiedevano tutti a gran voce e finalmente è arrivato. L’attaccante francese del Real Madrid, Karim Benzema, si è finalmente portato a casa l’ambito premio. L’ex punta del Lione ha atteso il suo momento, vedendo scorrere davanti a sé i riconoscimenti consegnati ai compagni di squadra.

Nel suo io, il calciatore di origine algerina non si è mai perso d’animo e non ha mai smesso di segnare goal pesanti, che hanno mandato in estasi i tifosi dei Galácticos. Il trentaquattrenne nato a Lione ha dato dimostrazione che la perseveranza e la costanza nel calcio sono fondamentali fin quando il fisico regge. Non esiste carta d’identità che possa fermarti.

Il premio indigesto ad Alexia Putellas

Se nel maschile le premesse sono state più che rispettate, lo stesso non si può dire per quanto concerne la consegna del premio femminile. Sebbene le candidate fossero diverse e tutte con le necessarie motivazioni, alla fine a vincerlo è stato Alexia Putellas, che festeggia così il secondo premio consecutivo, entrando di diritto nella storia del calcio femminile. La catalana infatti è la prima giocatrice ad aver vinto il riconoscimento per due volte consecutive.

Ma attorno alla sua vittoria si sono scatenate non poche polemiche, e non di certo di stampo sessista. Opinionisti ed esperti del settore calcistico femminile, pur riconoscendo il talento della 27enne blaugrana, lamentano un giudizio impari dovuto al semplice fatto che la ragazza abbia vinto il premio solo perché milita nel Barcellona. La stagione di Putellas, infatti, non si può definire certo vincente. Assieme alle sue compagne ha perso la Uefa Women’s Champions League in finale contro il Lione (grazie peraltro ad un goal di Ada Hegerberg, vincitrice della prima edizione del riconoscimento e in lizza per un eventuale bis).

Durante la preparazione con la Spagna per partecipare ai recenti campionati europei, vinti dall’Inghilterra, la ragazza ha subito un grave infortunio che le è costato l’esclusione dalla rassegna e il fatto di aver perso i primi mesi della nuova stagione favorevoli in termini di punteggio finale. Insomma, il Pallone d’Oro femminile 2022 andava assegnato a qualcun’altra che magari aveva ottenuto risultati favorevoli sia in chiave di club che di nazionale. A tal proposito, una calciatrice britannica, Ellen White o Lucy Bronze per citarne due, sarebbe stata più appropriata.

Le solite storie attorno ai premi

Come citato poc’anzi, l’accusa rivolta alla catalana è il fatto di essere tesserata per il Barcellona, un club che, nonostante gli evidenti problemi economici, determina la capacità di poter indirizzare l’ago della bilancia del calcio mondiale. Questa edizione del Pallone d’Oro ha ricordato molto la cerimonia dei Premi Oscar 2020 in cui il film “1917”, diretto da Sam Mendes, fu snobbato in virtù della pellicola “Parasite” del sudcoreano Bong Joon-Ho.

Un premio assegnatogli solo per il semplice fatto di essere proveniente da una terra dove è sempre difficile fare cinema ma, cosa più importante, è difficile avere e imporre idee originali e lungimiranti. Intendiamoci: non siamo qui per screditare la bravura del regista asiatico così come quella della calciatrice spagnola.

Ma è fin troppo evidente che le platee di votazione allargate non fanno bene al calcio così come al cinema. Il consiglio per l’Academy e per France Football è di restringere il numero di votanti, facendo sì che la giuria selezionata per assegnare eventuali punteggi abbia la possibilità di poter vedere il maggior numero di film e di partite di calcio possibili, così da poter dare un giudizio soggettivo e non soltanto oggettivo come successo questa volta ma anche negli anni passati.

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