Tendopoli al Curvone di Ostia

Ostia, spiagge libere nel degrado: fallisce l’ordinanza di Gualtieri

Ostia, spiagge libere invase da tendopoli e degrado: fallisce l’ordinanza balneare del Comune di Roma. Opposizione chiede le dimissioni di Gualtieri.

Passano le settimane, ma il Comune di Roma sembra essere già uscito sconfitto nella gestione delle spiagge di Ostia. Se da un lato merita un chiarimento l’effetto domino causato dal sequestro degli stabilimenti balneari – che ha portato alla chiusura di 13 attività sul litorale lidense – dall’altro emergono forti criticità anche sul piano del decoro: nessuno rispetta l’ordinanza balneare annunciata dal sindaco Roberto Gualtieri e dall’assessore al Patrimonio Andrea Zevi. Il risultato è un contesto di degrado costiero segnato da discariche abusive, tendopoli e falò vista mare.

Il fallimento dell’ordinanza balneare del Comune di Roma per Ostia

Gualtieri e Zevi volevano una Barceloneta a Ostia, ma resta solo il degrado

All’inizio di giugno, l’assessore Zevi prometteva una rivoluzione nella gestione costiera di Ostia. Il Comune di Roma puntava a trasformare il litorale in una “Barceloneta” italiana: spiagge libere moderne, attrezzate per la balneazione e capaci di attrarre turismo. Un waterfront green, promosso dal Partito Democratico nel X Municipio, che avrebbe dovuto trovare la sua immagine simbolo nel progetto del “Parco del Mare”.

Tuttavia, le idee che circolano tra alcuni consiglieri democratici del Campidoglio devono poi tradursi in azioni concrete. Ed è proprio qui che si evidenziano le prime contraddizioni: gli interventi per avvicinare Ostia al modello catalano dovrebbero partire dal rispetto delle regole. Una condizione che, però, non si realizza sul lungomare lidense, dove le ordinanze restano inapplicate e nessuno si preoccupa di farle rispettare.

Regole inapplicate e nessun controllo: Ostia resta fuori controllo

Più che un lungomare in stile Barcellona, le spiagge libere e gran parte del litorale si sono trasformate in un campeggio sociale. Nei pressi di piazzale Magellano, i senza fissa dimora hanno piantato tende sulla sabbia, creando quadranti costieri segnati dalla disperazione, dall’emergenza abitativa e dal degrado urbano. Si va dalla signora nullatenente che vive in tenda con i propri cani, al clochard in balia di alcol o droghe, che utilizza le aiuole come bagni pubblici.

Le spiagge libere trasformate in campeggi abusivi

Clochard, falò e discariche: il volto nascosto del litorale

Da Ostia Ponente fino al quadrante di Levante, le spiagge libere si sono trasformate in punti di accampamento per i più fragili. All’altezza del Curvone – noto centro della movida lidense e romana – si contano almeno sette tende: due situate alle spalle dei bagni, altre quattro ai lati del tratto di spiaggia e una in prossimità del bagnasciuga. Situazioni simili si riscontrano anche nell’area delle Repubbliche Marinare, dove è sorta una baraccopoli abitata da una famiglia nomade, anch’essa a pochi metri dal mare.

La denuncia dei residenti di Ostia Levante: “Promesse non mantenute”

Stefano: “Chiamato vigili e inviato PEC, ma nessuno interviene”

Sulla questione interviene il signor Stefano (nome di fantasia), residente a pochi passi dal mare e stanco di assistere ogni giorno a uno spettacolo di degrado sotto casa.
“È una situazione vergognosa, soprattutto perché riguarda un lungomare turistico che dovrebbe essere una cartolina per attrarre visitatori da tutto il mondo. Il fenomeno delle tendopoli è noto a tutti, e il X Municipio aveva già promesso uno sgombero – insieme alla rimozione della discarica abusiva presente sul marciapiede del parcheggio – già a novembre scorso. Come si può vedere, si è trattato dell’ennesima promessa non mantenuta.”

Prosegue il cittadino:
“Da mesi segnalo la situazione alle autorità. Ho telefonato alla Polizia Locale, ho inviato PEC sia al Comando dei Vigili Urbani sia al X Municipio, ma nessuno è mai intervenuto per un sopralluogo. Nessuno è venuto a constatare con i propri occhi quello che viviamo ogni giorno, né ha cercato un confronto con noi residenti per trovare una soluzione al degrado urbano.”

Giuseppe Conforzi e le tendopoli al Curvone di Ostia
Giuseppe Conforzi interviene sulle tendopoli sulla spiaggia di Ostia – (Giuseppe Conforzi) – ilmarforio.it

L’attacco di Conforzi: “La Giunta si dimetta”

“Le spiagge di Ostia ridotte a baraccopoli”

Sulla questione torna anche il consigliere municipale Giuseppe Conforzi, capogruppo di Fratelli d’Italia in X Municipio, che aveva già sollevato il problema lo scorso anno:
“Con la ‘cura’ del sindaco Gualtieri e del presidente Falconi, le spiagge di Ostia stanno tristemente trasformandosi in un campeggio sociale fatto di degrado e disperazione. Le ordinanze balneari redatte dal Comune restano lettera morta: nessuno le fa rispettare. Le spiagge libere sono sempre più invase da tendopoli e persone senza fissa dimora, con situazioni ormai fuori controllo.”

Il caso Capanno e gli stabilimenti abbandonati: l’estate del fallimento

Conclude il consigliere di Fratelli d’Italia:
“Emblematico il caso del Curvone. A piazzale Magellano si trovano discariche abusive, clochard costantemente in stato di ebbrezza e persino una donna che vive stabilmente con i suoi due cani. È una situazione indecorosa, che mina la vivibilità del territorio e l’immagine del nostro litorale. Preoccupa anche lo stato dello stabilimento Capanno: dopo il sequestro dei giorni scorsi, è stato abbandonato all’incuria e ai rifiuti. Nessuno è intervenuto per ripulire o mettere in sicurezza l’area. Temiamo che anche questa struttura, un tempo punto di riferimento della movida romana, possa fare la stessa fine della Casetta, dell’Aneme e Core o del Faber Village.”

“Rinnovo il mio appello al sindaco Gualtieri e al presidente Falconi: le loro Giunte, immobili di fronte a ogni emergenza che colpisce il X Municipio, dovrebbero fare un passo indietro. Per il bene di Ostia, si dimettano.”

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