Roberto Vannacci

L’incognita Vannacci alle Europee 2024 e i “mal di pancia” nel Centrodestra

strong>Mal di pancia della politica italiana, e in particolare il Centrodestra, per la candidatura del generale Roberto Vannacci alle Europee 2024.

Roberto Vannacci
Il generale Roberto Vannacci ha annunciato la candidatura alle Europee 2024 (credits @Roberto Vannacci) – Ilmarforio.it

Roberto Vannacci si candida alle Europee. Eppure questa candidatura fa paura a un mondo di politicanti tutti i italiani: persone che, chiuse nei palazzi del Parlamento, hanno perso il consenso del popolo per fare tesoro degli aiuti di partito. Vedere questo establishment diventare “verde” davanti la candidatura del Generale, dimostra come il suo inserimento della politica sia giusto e probabilmente anche la cosa più utile dell’Italia.

La candidatura di Vannacci irrita il “Centrodestra di Palazzo”

Di Vannacci oggi vince il merito di aver pensato un’Italia diversa, magari facendo anche sponda sulle sue esperienze professionali in campo militari e aver vissuto altre società fuori dai nostri confini. A differenza di tanti politici, ha avuto il coraggio di presentare un modello di società: un qualcosa che, politici più esperti e navigati, hanno volutamente evitato di fare nonostante decenni tra gli scranni di un Parlamento o un Senato della Repubblica.

Vannacci ci riporta al ruolo della politica: immaginare la società ideale

Perché fare politica, in qualsiasi contesto storico, significare anche perseguire un’idea di Paese, immaginare delle iniziative per migliorarlo e portare avanti delle battaglie per questo fine. Tutto il contrario di oggi, dove nei “Palazzi del Potere” siedono persone più legate al compimenti dei propri scopi personali che a ottenere risultati per la comunità cittadina. Più interessati a vivere di lussi, piuttosto che uscire fuori il Centro Storico di Roma e vedere come funzionano le realtà cittadine italiane.

Il Generale per rispondere ad anni di “mala politica”

Il generale Vannacci è la risposta politica agli affari di Palazzo, il mondo istituzionale che vede paradossalmente più politicanti che elettori. Lo fa nella totale umiltà, presentando i libri “Il mondo al contrario” e “Il coraggio vince” nei vari Comuni d’Italia, piccoli o grandi che siano. Lo fa riempendo le sale nelle presentazioni dei suoi lavori, in pienoni che almeno la politica sempre più difficilmente riesce a fare. Tutto per perseguire l’interesse dei politicanti di mestiere, le correnti, i partiti gestiti secondo i movimenti intestinali dei cerchi magici senza un voto.

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