Green Pass obbligatorio, rischio blocco porti: il Governo pensa alla retromarcia

Roma – Il Governo adesso ha seriamente paura: la proposto del Green Pass obbligatorio nei porti, rischia di rivelarsi un boomerang per lo Stato.

IL CASO DI TRIESTE – I lavoratori portuali di Trieste sono stati i primi a scendere in piazza, a meno di 48 ore dalla proposta di obbligo del Green Pass sul loro posto di lavoro. Uno stato d’agitazione che spaventa – e non poco – il Governo italiano, che teme un blocco considerevole di quello che ritiene uno dei più importanti settori strategici nazionali. Non è un caso come lo stesso Viminale sia sceso in campo, pubblicando una circolare – a firma del capo gabinetto Bruno Frattasi – dove s’invita le imprese portuali a valutare di mettere a disposizione dei tamponi gratuiti per i propri lavoratori. Una proposta che comunque non convince il “Comitato dei Lavoratori”, che chiede di ritirare l’obbligo del Green Pass, senno gli stessi dipendenti saranno pronti a bloccare l’attività nei singoli porti italiani. Proprio Trieste, vede il più alto tasso di dipendenti senza la vaccinazione, con numeri che si attestano all’incirca sul 40% dei dipendenti totali. Un numero gigantesco, capace di bloccare l’intera operatività della filiera se tutti gli operai interessati decidessero di fermarsi in segno di sciopero. Una situazione critica in vista del 15 ottobre, che ha portato Zeno D’Agostino – presidente dell’Autorità Portuale del Mare Adriatico Orientale – a minacciare le dimissioni qualora non si troverà un accordo con la categoria dei portuali.

I PORTUALI NON VAX – La situazione è spinosa, tanto che anche il Governo vuole vederci molto chiaro. Se un ipotetico blocco dei porti manderebbe “gambe all’aria” un’intera filiera nazionale, dall’altro lo Stato cerca la possibilità di monitorare tutti quei dipendenti sprovvisti di vaccino. Proprio per le enormi cifre di lavoratori, lo Stato pensa a una strategia per non perdere manodopera in quei frangenti: aziende che pagano i tamponi dei propri dipendenti. Al momento, davanti a un incontro col prefetto Valerio Valenti, le aziende portuali si sono dette disponibili a comprare i tamponi per i propri operai.

IL CASO FRIULI – Si preannuncia un blocco anche nel Friuli Venezia Giulia, dove i dipendenti del trasporto preannunciano uno sciopero in caso di Green Pass obbligatorio. Una situazione che ha spinto la Regione di Massimiliano Fedriga a dialogare con le associazioni di settore, nella speranza di trovare un accordo sulla spinosa tematica.

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