Enrico Letta, il miglior alleato per far vincere Giorgia Meloni

Roma – Sembrerà paradossale, ma Enrico Letta si sta dimostrando il miglior alleato per far vincere le elezioni a Fratelli d’Italia e quindi Giorgia Meloni. Una situazione paradossale, soprattutto per un personaggio politico che sputa fango sulla leader di FdI un giorno sì e l’altro pure.

Ma gli attacchi del Partito Democratico contro Giorgia sono diventati grotteschi, creando l’effetto indesiderato di “colpirsi da solo” e aggiungendo credibilità politica ai propri avversari politici. Davanti a ogni attacco personale di Letta, si evince come il leader democratico – ma solo nel ruolo – non possegga argomentazioni, una visione del mondo precisa e sia costretto solamente all’offesa per attirare l’attenzione di qualche giornale amico. Ci si aspetterebbe altro da un docente universitario. Se lo aspetterebbero soprattutto i suoi compagni di Partito, realtà in cui nel marzo 2021 si è auto-imposto nel ruolo di Segretario nazionale nonostante fosse scomparso dalle scene politiche nazionali da diversi anni.

Oggi Letta è un problema, poiché espone il PD a figuracce in ogni sua uscita pubblica. In un programma fatto di molte promesse elettorali e poca visione del Paese, ormai la campagna elettorale si limita ad andare contro Giorgia Meloni. Un’opposizione di principio, fatta però senza quell’intelligenza e razionalità che al contrario dovrebbe possedere un ex Premier italiano. Oggi per fare i “bastian contrario” di Fratelli d’Italia, Enrico Letta appoggia apertamente i deviati. Questi intesi come quella gioventù che si devasta in droghe, alcool e soprattutto perpetra violenza fisica o verbale verso i propri coetanei. In tutto ciò, segue anche Laura Boldrini, che colloca lo sport come un’attività di Destra e quindi da combattere (ormai stiamo alla follia).

L’ultimo episodio legato al video dello stupro della donna ucraina, sarebbe una prova lampante per attenzionare il Segretario democratico a un buon Centro d’Igiene Mentale. Infatti, se la deriva del PD porta a sostenere come “quella violenza sia colpa della Destra”, allora si percepisce come questa realtà politica non si ha più contezza del mondo reale e soprattutto del peso delle proprie dichiarazioni pubbliche. Se certi episodi fanno scaturire solo la ganascia diffamatoria dei media e l’azione della magistratura contro Giorgia, piuttosto che aprire a un “mea culpa” verso le folli politiche immigrazioniste condotte dalla Sinistra, allora per il Partito Democratico è proprio finita.

Un partito che, come dimostrato pochi giorni fa da Albino Ruberti, è pronto a tutto per auto-conservare il proprio sistema di potere all’interno dello Stato Italiano: anche a “sparare” o calunniare un avversario tramite i giornali, se quello si dimostra il prezzo da pagare.

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