Bye Bye, Cirinnà!

Roma – “Monica Cirinnà fuori dai listini elettorali per il prossime elezioni nazionali”. Questa la notizia che sconvolge l’area di Centrosinistra italiana, con la paladina della causa LGBT che non verrà riconfermata in Parlamento.

Tira aria di pulizia all’interno del Partito Democratico, con rumors che vorrebbero fuori dai listini elettorali anche volti come l’on. Emanuele Fiano. Che Enrico Letta si sia reso conto come perdeva migliaia di voti, ogniqualvolta questi personaggi aprivano bocca con una dichiarazione pubblica?

L’INCANDIDABILITA’ DELLA CIRINNA’ E I SOLDI NELLA CUCCIA DEL CANE – Oggi candidare ovunque la senatrice delle cause LGBT, confermava una sconfitta certa per il PD in qualunque Collegio la si proponeva.

A testimoniare ciò, anche le sue dichiarazioni sul Corriere della Sera dove commentava la sua esclusione dalle liste elettorali: “La mia avventura parlamentare finisce qui — spiega la Cirinnà —. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori”.

Principalmente, una presa di coscienza sulla cattivo lavoro politico perpetrato dalla senatrice nell’ultimo anno. Dopo l’approvazione della legge 76/2016, ovvero quella sulle unioni civili per coppie omosessuali ed eterosessuali, la sua azione politica sembra essersi fermata. Aveva provato a inserirsi nelle Primarie per la candidatura a Sindaco di Roma col Centrosinistra, venendo esclusa da Enrico Letta nonostante l’impegno del marito Esterino Montino (attuale Sindaco di Fiumicino) a farla candidare.

Della Cirinnà era rimasta qualche dichiarazione pubblica sporadica, tra un appoggio al DDL Zan e al commento di qualche presunto caso di omofobia: dichiarazioni al limite della “trama nera”, utili solo a demonizzare un mondo di Centrodestra ma che nel concreto hanno portato zero elettori in più ai democratici.

Come se non bastasse, si è resa protagonista dei famosi soldi – ben 24 mila euro – trovati nella cuccia del suo cane. Nel silenzio generale di testate locali e nazionali “amiche”, la senatrice – al pari del marito – non ha mai spiegato alla Giustizia italiana la provenienza di quei soldi. Anzi, senza chiarire nulla ha pure rivendicato il diritto di riavere indietro quella cifra ora sotto sequestro, solo perché quelle migliaia di euro erano nascoste nella sua dimora.

OGNI TANTO PREVALE IL BUON SENSO DI LETTA – Monica Cirinnà, al pari di Esterino Montino, sono incandidabili. Se oggi il PD gioca una partita a contare presunti indagati candidati nelle fila del Centrodestra, permettere la candidatura ai due loro esponenti progressisti sapeva molto di autogol da parte del partito e quindi Enrico Letta.

Non solo sarebbe servito fare i conti con il caso dei soldi trovati nella dimora Montino, ma anche affrontare un plausibile tsunami legato alla gestione di Fiumicino da parte dell’attuale Sindaco. Nel ciclone, rientrerebbe il progetto del nuovo “porto commerciale” del territorio balneare, gestito dalla Royal Caribbean. Una struttura urbanistica che attualmente vede la forte opposizione di cittadini, associazione ambientaliste e soprattutto la politica locale. Oltretutto, su Montino penderebbero forti conflitti d’interesse sul progetto per l’allungamento – o unione – del Porto di Ostia con quello di Fiumicino, con volti molto vicini a lui operativi all’interno di questa costruzione.

 

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