Arrivederci, Gorbačëv!

Non comprendo come in queste ore, una parte del popolo di Destra santifichi la figura Michail Gorbačëv, ex Presidente dell’URSS e venuto a mancare nella giornata di ieri dopo una lunga malattia.

Per chi fa politica, e soprattutto storia, sarebbe opportuno dare una visione complessiva del personaggio. Menzionare nella propria analisi le azioni degne di nota nella sua vita, ma anche le controversie che aleggiano sul personaggio. Oggi chi ne dipinge la santificazione mediatica attraverso i social network, ne ricorda l’importanza per la fine della Guerra Fredda, una visione del mondo aperto e senza armi nucleari, la caduta dell’URSS e la lotta per la libertà dei popoli dal regime sanguinario comunista.

Un’analisi giusta per gli eventi citati, ma pur sempre approssimativa. Una visione del mondo che fa seno a una Destra filo-atlantista, favorevole all’Unione Europea e con la kippah sopra la testa. Perché oggi solo loro possono glorificare l’azione politica di Gorbačëv, non notando come la caduta del Muro di Berlino portò all’inizio di un nuovo velato imperialismo, questa volta però con sede a Washington e con la bandiera “Stars and Stripes”.

Si è passato dal Comunismo sanguinario dei sovietici e che opprimeva le libertà dei popoli, a un sistema del pensiero dominante, per la globalizzazione e l’inseguimenti dei grandi marchi delle multinazionali americane. L’Unione Europea si è gradualmente piegata agli interessi statunitensi e divenendone sua subordinata, sotto i colpi di quelle che furono le nuove aperture di McDonald’s o il diffondersi della Coca-Cola in giro per il nostro continente. Un sistema che ci ha reso schiavi della moda, del consumo e dell’omologazione culturale, costruendo una società apparentemente aperta ma intollerante alle differenze.

Dopotutto, bisognerebbe chiedere il perché Gorbačëv venga osannato soltanto dall’area filo-americana, mentre raccoglie indifferenza nel proprio Paese. La sua agenda politica portò al tracollo economico l’Unione Sovietica, che ne ha fatto collassare il sistema politico. Ma soprattutto, nel 1990 milioni di sovietici vennero privati della propria nazionalità per lo scioglimento dell’URSS, come tristemente accaduto successivamente all’indipendenza della Lituania, della Georgia, dell’Uzbekistan, della Moldavia, dell’Ucraina e di altri “paesi satellite” dei sovietici.

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Focus!

Potrebbero anche interessarti: