Emanuele Licopodio ricorda Mario Zicchieri nel VI Municipio di Roma

Venne ucciso dalle Brigate Rosse: il VI Municipio ricorda Mario Zicchieri

Nel Consiglio municipale del VI Municipio, ieri, 27 ottobre 2022, è stata ricordata la memoria di Mario Zicchieri. Storico militante del Fronte della Gioventù, morì per un agguato delle Brigate Rosse il 29 ottobre 1975, davanti alla sezione del Movimento Sociale Italiano nella zona del Prenestino, che si trovava a via Erasmo Gattamelata 129. Un omicidio che non solo segnò l’area dei militanti di Destra dell’epoca, al pari delle tragiche vicende, anche successive, legate ad Acca Larentia, Alberto Giaquinto, Paolo Di Nella, Sergio Ramelli o Miki Mantakas, ma addirittura mostrò quali brutalità potesse condurre la violenza politica durante gli Anni di Piombo.

Come tante volte ci ricordano i vecchi dirigenti del Movimento Sociale Italiano che vissero quella pesante epoca, militare a Destra in quella particolare epoca era anzitutto un atto di coraggio, oltre che la volontà di promuovere una controcultura ai canoni della società pensata dagli steccati del ’68, il governo democristiano e l’influenza del comunismo militante. Tutto in un quadro svantaggioso per il partito missino, che venne visto come il “polo escluso” della scena politica italiana e immeritevole, dalle frange della Sinistra, di avere una legittimità politica.

Mario Zicchieri ucciso dalle Brigate Rosse

Quando si parla di violenza politica ai danni di quelli che furono i militanti del Movimento Sociale Italiano, piuttosto che legati al Fronte della Gioventù, il FUAN o altro movimento studentesco d’area presente all’epoca, bisogna ricordare come tanti ne avvennero per mano delle Brigate Rosse o ispirandosi all’azione sovversiva delle stesse BR. L’omicidio Zicchieri non fa differenza, anzi la sua morte avvenne proprio per un assalto condotto dai brigatisti.

In quel 29 ottobre del 1975, furono due le vittime: lui e Marco Luchetti, entrambi militanti missini che si apprestavano a entrare ella sede missina. Durante il loro ingresso in sezione, una Fiat 128 di colore verde chiaro, con a bordo tre soggetti, si avvicinò a loro. Uno di loro rimase in macchina a tenere il motore acceso, mentre gli altri due scesero dall’auto e spararono, con fucili a canne mozze, a Zicchieri e Luchetti.

Zicchieri venne sparato al basso ventre e dietro la schiena, riportando danni che non gli diedero scampo all’arrivo presso l’ospedale San Giovanni. Luchetti riportò ferite multiple sugli arti, ovvero gambe e braccia, con presenza di schegge metalliche sul corpo. Un’azione, che a poche ore di distanza venne rivendicata dalle Brigate Rosse, che giustificarono l’azione omicida con “l’omicidio fu compiuto per incutere terrore ai militanti di destra”.

La necessità di non scordare i martiri della Destra

Le morti dei nostri martiri, o meglio fratelli, vede tre situazioni che accomunano tutti i casi verificatesi: l’ovvietà della morte; il ricordo costante delle loro persone nell’area di Destra, in particolare poi nei mondi più radicali di queste realtà; la mancanza di colpevoli e conseguentemente di giustizia. Usare il termine di “impuniti” verso alcuni militanti dell’Estrema Sinistra, che ieri uccidevano con le chiavi inglesi e fino a oggi non hanno mai scontato il carcere, addirittura proseguendo la loro vita con brillanti carriere politiche, editoriali o come baroni accademici, è una semplice constatazione dei fatti.

Dopotutto, per anni in Italia è vissuta una legge non scritta negli ambienti radicali della Sinistra: quella che “uccidere un Fascista non è un reato”. Un motto oggi ripreso da tanti movimenti dell’Estrema Sinistra romana, che guardano alla via eversiva per rispondere all’esperienza del Governo guidato da Giorgia Meloni, ovvero un Esecutivo condotto da una ex dirigente di Azione Giovani e con alcuni Ministri provenienti dall’esperienza giovanile del Fronte della Gioventù.

In tal contesto, è apprezzabile come il consigliere Emanuele Licopodio, all’interno del Consiglio del VI Municipio, abbia voluto ricordare la storia del giovane Mario Zicchieri, ma anche di come ogni violenza meriti una memoria storica: “I nostri caduti meritano rispetto e onore anche nelle Aule istituzionali. Oggi ho ricordato in Consiglio, davanti a tutti, Mario Zicchieri, ucciso dalle Brigate Rosse il 29 Ottobre del 1975. Non ci sono più morti di Serie A o di Serie B. Oggi i ragazzi di Destra uccisi negli Anni ’70, sono e fanno parte della storia d’Italia”.

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