She-Hulk, la vita eterna vista dagli occhi di Mr. Immortal

Che She-Hulk prendesse una piega verso i casi giudiziari di persone con superpoteri, lo si era ben compreso a partire dal secondo episodio. Proprio su questa riga, fino a oggi abbiamo visto susseguirsi sui banchi del tribunale personaggi come Abominio, Wong, la causa contro Titania e adesso addirittura la comparsa nel Marvel Cinematic Universe di Mr. Immortal.

Il supereroe immortale oggi viene ripreso in una revisione editoriale della sceneggiatrice Kara Brown, che mette da parte l’immagine di un giovane Vendicatore col dono della vita eterna, per sostituirlo con un personaggio più anziano che usa il proprio dono per compiere truffe ai danni delle proprie ex mogli e compagni.

Infatti, Mr. Immortal inscena suicidi per lasciare i propri partner, costruendosi di conseguenza una nuova vita e identità. Un gioco che farà con otto persone tra ex mogli e compagni, finché la grossa truffa verrà immortalata con un video fatto girare in rete. Una situazione che costringerà il superuomo ad aprire una causa legale presso la  GLK&H, per provare a trovare un accordo con i suoi ex partner matrimoniali.

LA CONCEZIONE DELLA VITA ETERNA – Nonostante l’oggettiva simpatia che da subito cattura Mr. Immortal con il suo singolare comportamento, troviamo una revisione del personaggio fumettistico ma sempre fedele alla matrice cartacea.

Nella serie fumettistica troviamo un personaggio che muore per le proprie gesta, si rianima, spesso ha attacchi d’ira una volta tornato in vita e con potenti stati depressivi per via della vita eterna, che gli fanno vedere persone care e vicine morire mentre lui rimane eternamente giovane.

La serie televisiva rimarca questo aspetto depressivo, ovvero di come “la vecchiaia consuma e logora chi la vive”. Anche se in una chiave più ironica e adatta al vasto pubblico, Mr. Immortal lascia le proprie compagne – e compagni – proprio per la sopraggiunta anzianità, in un momento della vita che fa “marcire i propri corpi” e automaticamente far morire la bellezza esteriore che avevano convinto il superuomo a sposare quella determinata moglie piuttosto che quel determinato uomo.

Viene palesata la psicologia – politicamente scorretta per i tempi attuali – di un superuomo che non vedrà mai la fine della sua vita e alla continua ricerca di freschezza, in un mondo dove tutto attorno sente il peso di come invecchino – per il normale ciclo della vita – i propri cari. Ecco allora che si apre una velata disputa morale, con le avvocatesse Nikki e Mallory che definiscono materialista questo personaggio e propongono un accordo ai suoi ex partner, pur appoggiando moralmente le tesi di questo gruppo di persone. Tra le due parti, chi ha ragione?

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