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Ignazio La Russa, obiettivo stuzzicare l’Anpi: “A via Rasella, uccisa una banda musicale”. Ma la storia dice altro

Ignazio La Russa, obiettivo stuzzicare l’Anpi: “A via Rasella, uccisa una banda musicale”. Ma la storia dice altro. Il Presidente del Senato, in una sola battuta pubblica, riscrive la storia. Ma non solo, riapre anche una ferita ancora aperta in troppe famiglie giudaico-romane, considerato come via Rasella conseguì direttamente all’eccidio delle Fosse Ardeatine. Quando si parla di morte, e in questo caso stragi, bisogna stare attentissimi con le parole.

Ignazio La Russa riscrive la storia delle Fosse Ardeatine

Della banda musicale esposta dal presidente La Russa, oggi non vi è nessuna prova storica. Forse proprio in questa dinamica, chi porta una carica istituzionale come la sua, avrebbe dovuto citare la fonte dell’autore che declinava questa conclusione dei fatti. Per due motivi prettamente pratici: la verità scientifica dei fatti (ovvero di una dinamica oggetto di studio) e la condizione di essere inattaccabile da strumentalizzazioni, come oggi invece sta avvenendo per mano di giornali e la Comunità Ebraica.

Che Ignazio La Russa sia un appassionato di storia, lo sappiamo. Che provi a riscrivere una storia stesa dai vincitori, è ammirevole. Ma non è questo il modo. Oggi serve la lucidità delle fonti storiche, magari anche pescando un pensatore, un intellettuale o uno storico fuori dal mainstream, ma che ugualmente ha compiuto degli studi riguardo certi fatti. Non si può infatti offrire il fianco a strumentalizzazioni, che oggi alimentano le critiche di quasi tutta la carta stampata nazionale e addirittura il Presidente della Repubblica.

Un Presidente del Senato poco neutrale

La conclusione che si pone in merito, è una riflessione sui primi cinque mesi di Presidente del Senato da parte di Ignazio La Russa. Se l’esponente di Fratelli d’Italia garantiva una conduzione super partes nella gestione del suo ruolo istituzionale (pur dando voce agli scandali della storia, come nel caso dell’omicidio di Sergio Ramelli), la voglia di protagonismo ha creato un arbitro troppo di parte sulle posizioni del Governo.

Vero, proviene dalla stessa maggioranza. Ma se lo stesso Centrodestra nel 2008 si lamentava di un Gianfranco Fini come Presidente della Camera in mano all’opposizione, oggi le dinamiche ci portano a fare uno specchio con l’esperienza di Laura Boldrini nel 2013, con La Russa che ripercorre lo stesso atteggiamento ma solo in salsa di Destra. Dopotutto, minimizzare l’azione della SS-Polizeiregiment “Bozen” a una banda musicale nel 1943, è sintomo di una visione distorta della storia. Negare come quella polizia nazista sorvegliasse Roma in quell’anno, significa conoscere poco le dinamiche dell’occupazione della Capitale da parte dei nazisti.

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