Discariche abusive a Roma, cumuli di rifiuti all’ingresso della stazione Muratella. Per inaugurare la rubrica “#RaccontaloadAndrea”, oggi partiamo dall’XI Municipio di Roma Capitale. Seguiremo il racconto del consigliere Marco Palma, eletto al Municipio con il partito di Fratelli d’Italia. Ci racconterà di una discarica abusiva proprio alle porte della stazione ferroviaria della Muratella, in un disastro ambientale che, almeno oggi, è davanti agli occhi di cittadini e pendolari: la zona della Tenuta dei Massimi.
Discariche abusive a Roma, la situazione davanti la Muratella
Marco Palma
ci racconta in esclusiva: ““Dopo alcune segnalazioni da parte dei residenti mi sono recato sul posto ed ho effettuato un sopralluogo nella vasta area interessata dalla discarica a cielo aperto, frutto di mesi di attività illecita nel silenzio assordante delle istituzioni.”.
Eppure, parliamo di un’area situata su via della Magliana, a pochi passi dall’Autostrada Roma-Fiumicino e dove passano, giornalmente, migliaia di automobilisti e un gran numero di pendolari che prendono il treno, o scendono, nella vicina stazione ferroviaria. Nonostante questo, “l’area situata a pochi metri dalla fermata del trenino FL1 ed attaccata al canile municipale di Muratella, in passato è stata già oggetto di occupazione da parte di rom e di diverse discariche. La cosa sorprendente è che l’area dovrebbe essere sotto la protezione di Roma Natura, l’Ente Regionale che dovrebbe tutelare quegli spazi, sottratti anni fa al più grande centro di rottamazione di Roma. A vincere, ancora una volta, è l’inciviltà di tanti ancora troppi cittadini che li hanno sversato di tutto”.
Un danno per tutto il quartiere, anzi per tutto il Municipio. Una condizione che non solo inquina pesantemente il territorio su cui sorge la Muratella, ma anche quei quartieri che ne sorgono accanto. La zona della Magliana Vecchia, Parco Dei Medici, Chiavichetta, Corviale, fino a raggiungere i confini con Ponte Galeria e la Pisana. Come sottolinea Palma, “oggi la sconfitta è collettiva. Basta non arrendersi però. Subito dopo ho inviato un esposto molto chiaro nel quale chiedo, oltre alla ovvia bonifica, sistemi di controllo ed accertamento più stringenti”.
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