Se non ci pensa Putin, nessuno parla più di Afghanistan

Mosca – Dove sono tutti quei giornali che parlavano di Afghanistan e diritti civili sottratti dai jihadisti? Dove sono tutti quei volontari che ci parlavano di “pace nel mondo”? Dove sono quelle OMG che dovrebbero portare aiuti nella terra afghana? Spariti nel nulla. Del destino degli afghani non importa più niente a nessuno, soprattutto nella sfera dell’Occidente. Quella stessa cultura occidentale che vergognosamente ha lasciato un popolo in balia degli estremisti islamici, gli stessi che stuprano le donne e uccidono qualsiasi oppositore politico.

MA PUTIN NO

Vedendo l’atteggiamento della Russia, verrebbe da cantare un vecchio motivetto: “Anche se tutti, Lui no!”. Perché a Vladimir Putin non importa nulla di come si muove l’Occidente: in qualità di leader mondiale, è cosciente di essere rimasto l’ultimo baluardo per la difesa della Tradizione nello scacchiere geopolitico. Ecco perché il Presidente russo potrebbe rivelarsi il rappresentante di tutti quei cittadini oppressi nelle terre afghane, quelli che per esempio vorrebbero seguire uno stile di vita Occidentale senza essere perseguitati dalle milizie del Califfato. Un interesse che magari è anche spinto da interessi economici e strategici per la Russia, ma che non dimentica il valore della vita e il prezzo del sangue degli innocenti. Ecco allora come a Mosca si svolgerà una “due giorni”, dove gli stessi russi ospiteranno i “grandi” del mondo per parlare di Afghanistan. Il 19 ottobre, Putin creerà una “troika allargata”, dove affronterà l’argomento con i capi di Stato provenienti da USA, Cina e Pakistan. Invece, il 20 ottobre il tavolo sarà aperto anche a quei Paesi dell’Asia Centrale, con la presenza sicura di Iran e India, mentre gli Stati Uniti saranno da confermare.

 

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