Nella stazione Flaminio a Roma, Cicalone scopre un tesoro di oggetti rubati dai borseggiatori: foto di parenti, documenti, carte e ricordi delle vittime.
Un immenso museo dei ricordi all’interno della stazione metropolitana di Flaminio, fermata sulla Metro A di Roma. Una caratteristica non voluta dal Comune capitolino per creare un’esperienza turistica “originale” ai propri ospiti, ma bensì la conseguenza dei continui borseggi degli scippatori all’interno della struttura ferroviaria o sui mezzi metropolitani che fermano alle banchine. Una condizione che, negli anfratti dei locali ferroviari, ha fatto maturare un discreto tesoretto di oggetti di valore sul piano affettivo, come mostrano le foto di numerosi parenti di quelle vittime che hanno subito il furto negli ultimi tempi.
Flaminio, il “museo involontario” dei ricordi rubati nella Metro A di Roma
Nonostante le minacce dei giorni scorsi, la battaglia dello youtuber Simone “Cicalone” Ruzzi contro le borseggiatrici non si esaurisce, ma anzi prosegue nella sua attività di denuncia verso una delle peggiori piaghe criminali che tocca il servizio di trasporto pubblico a Roma. Facendo un sopralluogo all’interno della stazione Flaminio, ovvero tra i maggiori luoghi toccati dalla presenza dei borseggiatori, il creator digitale in pochi minuti è riuscito a ritrovare numerosi oggetti personali appartenenti alle vittime dei furti: carte di credito, bancomat, foto di parenti che probabilmente non ci sono più, bigliettini con sopra scritto delle password o codici per le loro attività economiche o finanziarie.
Fotografie, bigliettini e tessere: il lato umano dei furti
Un cestino dei rifiuti, una grata scoperchiata o un’intercapedine quasi invisibile sul muro della stazione. Sono questi i posti dove i borseggiatori, una volta rubato un portafoglio, lo lasciano con altri oggetti non ritenuti importanti e dopo aver portato via tutti i soldi al suo interno. Come mostra l’esito della ricerca di Cicalone, messa sul proprio canale Instagram, la stazione è diventata un cassetto dei ricordi con molteplici foto di persone oggi defunte: padri e madri delle vittime di borseggio, ma anche nonne, zie e in alcuni casi giovanissimi figli che hanno perso la vita.
Cosa hanno trovato Cicalone e la sua troupe nella stazione di Roma: anche un Telepass
La stazione è piena di oggetti personali, come evidenzia lo youtuber romano. Se le istituzioni non sembrano dare peso a questa tipologia di ricerche, è bastato che alcuni volontari guardassero pochi minuti negli anfratti di Flaminio per trovare dei tesori sul piano affettivo per alcune persone. Non solo foto dei parenti, ma anche schede che tornavano utili alle vittime prima del furto subito: tessere per le palestre, carte di credito, schede per i musei o per ottenere gli sconti al supermercato. Per gli stranieri, inoltre, anche documenti fondamentali per fare ritorno nel proprio Paese una volta finita la vacanza in Italia.
Decine di documenti d’identità e carte sanitarie gettate via dai ladri
Nel marasma della stazione Flaminio, tra una marea di oggetti personali, Cicalone e la sua troupe riesce a trovare anche decine di documenti personali delle vittime. Forse denunciati da tempo, ma impossibili da trovare se nessuno guardava nei punti più remoti della stazione ferroviaria. I vari gruppi legati ai furti sulle Metro romane, dopo aver prelevato i portafogli, si sbrigavano a disperdere carte d’identità delle vittime, patenti e addirittura tessere sanitarie. Una montagna di dati sensibili delle vittime, con queste persone che probabilmente ritroverebbero i propri documenti dopo un’attenta perlustrazione degli anfratti presenti all’interno della fermata metropolitana.
L’azione dei borseggiatori, ai danni delle vittime, ha creato un ripostiglio dei ricordi illegalmente sottratto. Tra le carte ritrovate nella ricerca all’interno della stazione, addirittura un Telepass appartenente a una vittima. Una situazione fuori da ogni controllo, specialmente ora che siamo in pieno Giubileo e la sicurezza dovrebbe garantire le manette a questi predoni dei mezzi pubblici oltre che muoversi per non far accadere simili episodi.