Teppisti vandalizzano i motorini a Colli Portuensi

Piccoli vandali in azione a Roma, colti in flagrante mentre danneggiano gli scooter a Colli Portuensi

Scene di vandalismo sotto Pasqua: un gruppo di teppisti, riuniti in una baby gang, immortalati mentre ammaccavano scooter nel quartiere Colli Portuensi di Roma

Pasqua sopra le righe per alcune comitive di giovani a Roma. Un gruppo di ragazzi, che si è ritrovato nella serata di Pasqua davanti a una nota attività commerciale di Colli Portuense, senza un particolare motivo ha cominciato a vandalizzare i motorini in sosta nel piazzale davanti al negozio. Immediata la reazione di alcuni residenti e le forze dell’ordine, che ha alimentato un ulteriore reazione violenta dei piccoli vandali nel XII Municipio.

Vandali in azione sotto Pasqua a Roma: la vicenda

Tutto si svolge davanti una nota gelateria di viale dei Colli Portuensi, dove alcuni ragazzini di massimo 15 anni hanno cominciato a rendersi protagonisti di raid vandalici nei pressi dell’attività commerciale. Secondo il racconto della signora Daniela, i giovani si sarebbero mossi in gruppo, portando avanti atti teppistici contro gli scooter in sosta. Molti di questi destinati al noleggio, sono stati presi a calci, pugni e addirittura colpi di casco.

La baby gang terrorizza i residenti

Rimanendo ai racconti dei cittadini, i ragazzi si erano presentati nella zona a bordo di diversi motorini di piccola cilindrata. Come viene raccontato nel gruppo di “Noi dei Colli Portuensi, Monteverde e Dintorni”, i giovani si erano fatti subito notare per azioni sopra le righe nella zona: con le motociclette giravano nei pressi dell’area pedonale, rischiando d’investire qualche persona e soprattutto sfrecciando pericolosamente in prossimità dei cancelli delle palazzine.

Le baby gang di Roma non temono nessuno

Oltre a essere impuniti, i componenti delle baby gang capitoline tendono a non avere paura dell’autorità di cittadini adulti o forze dell’ordine. Come se nella serata di Pasqua non avessero compiuto abbastanza danni, i giovani teppisti hanno messo in piedi una forte intimidazione verso un residente della zona. L’uomo, stufo di sentire rumori dei motorini e urla, era sceso per rimproverare i giovani e cercare di farli spostare in un’altra zona.

Le motivazioni del condomine, mosso dall’intenzione di sventare qualche incidente a causa dei piccoli centauri spericolati, presto ha rischiato di evolversi in un’aggressione di grossa portata. I giovani si sono presentati nelle vicinanze dell’uomo con un gruppo di dieci membri armati: nelle mani avevano ancora i caschi, utilizzati per vandalizzare le motociclette in sosta nella zona e che probabilmente avrebbero voluto utilizzare anche per picchiare il residente intervenuto.

L’aggressione verbale ai danni dei vigili urbani

A sventare l’aggressione sotto le finestre dei palazzi, è stato il repentino arrivo dei vigili urbani a bordo di un’automobile di servizio. Chiamati da qualche altro cittadino che ha assistito alla scena, sul posto gli agenti non sono nemmeno scesi dalla loro macchina. Il rischio che i giovani vandali aggredissero anche loro, era concreto: i teppisti hanno cominciato a intonare corri e frasi ingiuriose contro le divise della Polizia Locale di Roma Capitale. Una situazione andata avanti per diversi minuti, fanno a quando la macchina dei vigili è andata via e i teppisti sono rimasti indisturbati sul posto.

Il residente dei Colli Portuensi: “Con questa situazione, ho paura per mia mamma”

La presenza delle baby gang in zona, che andrebbe avanti da diversi mesi, non tranquillizza i residenti locali. Ai nostri microfoni si confida il signor Giacomo, che vede la propria mamma abitare sopra la piazzetta pedonale. “Non è la prima volta che questi vandali fanno capolino qui, in un problema che col tempo diventa sempre più preoccupante. Oggi, se porto mia madre fuori, la devo riaccompagnare al cancello e soprattutto stare attento che qualcuno col motorino non c’investa. Quando era ragazzino io, qui vivevamo tranquillamente e alla loro età non ci permettevamo di essere così spericolati: anzi se qualcuno giustamente ci sgridava per qualche bravata, chiedevamo scusa, i nostri genitori ci rimproveravano e soprattutto cercavamo di non creare più problemi“.

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