Il Dipartimento Attività Culturali dice nuovamente “no” alle discoteche sul lungomare di Ostia: la maggioranza di Mario Falconi accetta la scelta tecnica
L’Amministrazione comunale del sindaco Roberto Gualtieri, al pari della Giunta guidata dal presidente Mario Falconi, cosa vorrebbe fare di Ostia nei prossimi anni? La progettualità sarebbe un primo passo verso la riqualificazione del litorale romano, soprattutto con un territorio balneare demonizzato come fonte di tutti i mali e con il solo intento di salvare l’immagine del Comune di Roma sotto gli eventi di Mafia Capitale. Di questa lungimiranza, però, la politica sembra non tenerne conto: anzi, si prova ulteriormente a soffocare il mare del X Municipio per difendere la movida nelle zone limitrofi.
Gli uffici comunali contro la movida a Ostia
Fa discutere come ci sia una politica lidense, peraltro al governo di tutto il X Municipio, che accoglie benevolmente l’ennesima bocciatura verso il rilancio del territorio di Ostia. Questa volta attraverso il Dipartimento Attività Culturali, che ha dato parere negativo sul rilascio delle autorizzazioni all’apertura delle discoteche all’interno degli stabilimenti balneari del lungomare. Un film già visto da qualche anno, con una linea dirigenziale che viene accolta senza domande dall’attuale maggioranza al Palazzo del Governatorato e soprattutto al Campidoglio.
L’anomalo atteggiamento dell’Amministrazione locale
Negli ultimi anni, le motivazioni per tenere chiuse le discoteche del litorale sono state molteplici: eventuali abusi edilizi degli stabilimenti balneari che dovevano tenere spettacoli o serate danzanti; possibili infiltrazioni della criminalità organizzata; esiguo numero di vigili urbani da mettere in strada durante gli appuntamenti della movida lidense. Un danno che ha spinto gli imprenditori della vita notturna a investire altrove, ma soprattutto togliere un’importante fetta turistica e d’introiti per il litorale di Roma.
Quello che lascia sbigottiti, leggendo i post pubblici di singoli consiglieri di maggioranza al Parlamentino Lidense, è l’accettazione di un’imposizione al momento ingiustificata. Il Dipartimento Attività Culturali ha dato un proprio parere nel merito della movida lidense, senza dare però delle motivazioni volte al sabotaggio dell’Estate 2025 fin dai primi di maggio. Posizione che, la stessa maggioranza del presidente Mario Falconi, accoglie senza particolari proteste e anzi trepida nell’attesa di capire i motivi di una simile scelta tecnica.
La voce critica di Giuseppe Conforzi sull’ennesimo sabotaggio alla movida di Ostia
Non far partire la stagione estiva, sul piano della movida, poco rientra con la scelta di un nuovo waterfront del litorale. Lo evidenzia il Capogruppo di Fratelli d’Italia in X Municipio Giuseppe Conforzi, che aveva già intuito l’ennesima “estate nera” di Ostia dopo l’ultima visita dell’Assessore al Patrimonio di Roma Capitale Andrea Tobia Zevi: idee vaghe per gestire il lungomare lidense e gli stabilimenti in concessione, visioni non chiarissime della zona e soprattutto totale mancanza di programmazione.
Se il consigliere di Fratelli d’Italia aveva definito l’ultimo Consiglio Straordinario come “l’estrema unzione” fatta da Zevi al territorio di Ostia, i fatti sembrano perseguire quel disegno così penalizzante per il territorio lidense. Chi vorrà ballare nelle notti d’estate, per l’ennesimo anno, potrà guardare verso i pilastri della movida nelle zone di Fregene, Fiumicino, l’Eur, l’Ostiense. Oppure puntare verso la realtà emergente di Torvaianica, che pur con tanti limiti riesce a offrire un miglior programma del “Mare di Roma”.
Conforzi, in un proprio commento esclusivo sulla vicenda, non ci gira intorno sul problema: “C’è un disastroso disegno per Ostia, con qualcuno che vorrebbe dipingerci solo con degrado e abbandono. Si chiudono le discoteche e ogni attività d’intrattenimento sul lungomare, per far spazio alle orrende fotografie con spazzatura, emergenza abitativa, tendopoli in spiaggia e mancanza di sicurezza nel nostro territorio. Un disegno sadico fatto dalla Sinistra che rappresenta il sindaco Gualtieri e il presidente Falconi: ci hanno messo in ginocchio per incompetenza e totale assenza istituzionale, coi territori e i Comuni limitrofi che invece guadagnano sul piano turistico per le disgrazie lidensi”.