Ostia, puzza di brogli ai seggi: le schede elettorali finiscono nel cestino

Ostia – Ne avevano viste tante i rappresentanti di lista presenti ai seggi della scuola “Amendola Guttuso” di Nuova Ostia, ma mai nessuno avrebbe pensato di dover ritrovare delle schede elettorali compilate nel cestino dei rifiuti.

E’ quello che tristemente successo presso il seggio 1850 nel Municipio X di Roma Capitale, dove diverse persone impegnate a votare hanno avvertito delle anomalie fin dall’inizio del voto.

LO SCRUTATORE FIGLIO DELLA CANDIDATA – La prima perplessità è stata la composizione degli scrutinatori all’interno del seggio lidense, che al suo interno ha visto la presenza di un ragazzo figlio di una candidata all’interno della lista “Sinistra Civica Ecologista”, legata al candidato presidente Mario Falconi di Centrosinistra. Una situazione che già da sola creava delle forti incompatibilità almeno sul piano etico, considerato come la stessa mamma del ragazzo aveva promesso di ostacolare la campagna politica del Centrodestra per il tema delle case popolari a Nuova Ostia. Una minaccia? Un piano politico? Fatto sta che realmente ci sono stati problemi al seggio, con schede che alla fine della due giorni elettorale erano sparite in fase di scrutinio, tra lo stupore di candidati e rappresentanti delle singole liste politiche in competizione per il Consiglio del Municipio X.

I VOTI ANNULLATI ALLO SCRUTATORE – A destare ulteriori perplessità, sono stati i comportamenti del ragazzo durante lo svolgimento dello scrutino. Affetto da disabilità cognitive, ha cominciato ad alzare polemiche e bagarre a ogni voto annullato al Centrosinistra e soprattutto alla madre. Un atteggiamento che non ha rispecchiato in nulla quella dovuta imparzialità politica, che il ruolo di scrutinatore vorrebbe in essere. In uno scenario già gravoso, ogni volta che veniva annullato un voto al Centrosinistra, correva a chiamare i rappresentanti di lista di quell’area per difendere quelle schede e dichiarando pubblicamente come “quei voti sono di mia mamma!”.

LE SCHEDE FINITE NEL CESTINO DEI RIFIUTI – Altro problema cui hanno dovuto far fronte i rappresentanti di lista (specialmente di Centrodestra), è stata quella della caccia al tesoro delle schede elettorali sparite. Durante oltre 21 ore di scrutinio elettorale, puntualmente al conteggio complessivo non tornavano i numeri delle carte votate. Come scritto in un comunicato della candidata presidente Monica Picca, “interi mazzetti di voti erano spariti nel nulla”. Dopo una lunga ed estenuante ricerca delle schede, esse sono state ritrovate all’interno di un cestino dei rifiuti per qualche misterioso motivo.

IL COMMISSARIAMENTO DEL SEGGIO – All’ennesima pesante anomalia elettorale all’interno del  1850 e l’intervento delle Forze dell’Ordine, agli agenti non è rimasto che chiudere il seggio e chiedere l’ausilio degli Ministero dell’Interno per gestire la faccenda. La realtà ministeriale non ha potuto far altro che commissariare il punto locale di voto, nella speranza di riportare un’analisi legale e neutrale dell’attività elettorale in quel luogo.

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