Forte odore di plastica bruciata nella zona di Parco Pallotta a Ostia. Residenti esasperati: “Aria irrespirabile, temiamo per la salute e l’inquinamento”.
Se l’incendio al Terminal 1 dell’Aeroporto Internazionale “Leonardo Da Vinci” di Fiumicino può aver peggiorato la situazione, a Ostia Ponente la qualità dell’aria tende a diventare sempre più scarsa. Lo sanno bene i residenti che vivono sopra il Parco Giuseppe Pallotta, da anni ormai costretti a convivere con gli olezzi del depuratore ACEA e con la puzza di fumo proveniente dai roghi tossici che si sviluppano all’interno della Riserva Naturale del Litorale Romano. Una condizione arrivata al limite nella notte tra il 17 e il 18 giugno, quando i residenti sono stati costretti a chiudere le finestre a causa del forte odore di plastica bruciata.
Aria irrespirabile a Ostia Ponente: i residenti denunciano forti odori di bruciato
La situazione è stata avvertita soprattutto dai residenti di via dell’Appagliatore, che già da giorni segnalavano un forte odore di fumo nella zona. Le percezioni si sono acutizzate nella serata di martedì, quando, intorno alle 22, l’olezzo di plastica bruciata si è fatto più intenso, entrando prepotentemente anche all’interno delle abitazioni. L’odore, secondo le testimonianze, è stato percepito anche negli appartamenti di via Tancredi Chiaraluce e via delle Azzorre.
Una notte difficile per i cittadini: “Non siamo riusciti a dormire”
Il disagio ha colpito tutti i residenti della zona, in particolare coloro che non dispongono di un condizionatore all’interno delle proprie abitazioni. Nonostante la pioggia caduta nella giornata di martedì, il caldo secco persisteva e tenere le finestre aperte era l’unico modo per trovare un minimo refrigerio contro le alte temperature. Almeno fino a ieri sera, quando dalle finestre è penetrato il forte odore di bruciato, rendendo molte case invivibili.
Ai nostri microfoni, diversi residenti raccontano di non aver chiuso occhio per tutta la notte. Alcuni riferiscono di essersi presentati al lavoro con gli occhi gonfi e la gola secca. Altri ancora parlano di bruciore alla gola e di aver perso temporaneamente la voce, segni evidenti dell’esposizione al fumo. Una situazione al limite, che rappresenta per molti la “goccia che ha fatto traboccare il vaso” nella pazienza nei confronti del degrado e dell’inquinamento costante nella zona.
Tornano i roghi tossici nella Riserva del Litorale Romano a Ostia
L’incendio a Fiumicino può aver aggravato il fenomeno, ma resta il fatto che, come accade quasi ogni sera, dagli accampamenti abusivi si sprigionano roghi tossici. Come evidenziato da fotografie scattate da cittadini e pubblicate dai media, i senzatetto accumulerebbero rifiuti cui poi danno fuoco per effettuare operazioni di smaltimento illegale per conto terzi. Nei pressi degli insediamenti si bruciano plastiche, ferraglia varia, rifiuti e persino copertoni: materiali altamente inquinanti, che rischiano di provocare un disastro ambientale tra la Pineta delle Acque Rosse e la Riserva del Litorale Romano.
Una vicenda che, a onor di cronaca, il Comitato di Quartiere Parco Pallotta denuncia da oltre un decennio. L’ultimo esposto è stato presentato ieri, con una lettera indirizzata al presidente Falconi e protocollata con il n° CO/2025/0086926. All’Amministrazione del X Municipio si chiede una soluzione definitiva contro gli accampamenti abusivi nella riserva naturale, visto che finora le operazioni di sgombero si sono sempre fermate a censimenti che non hanno mai prodotto interventi concreti.
I residenti temono per la salute e possibili problemi cardiorespiratori in futuro: “Qui purtroppo microplastiche e fumo ogni sera da diversi anni”
Il timore più concreto, oggi, è che i residenti siano costretti ogni giorno a respirare microplastiche sottili, con il rischio di sviluppare in futuro gravi patologie a carico del sistema respiratorio. I cittadini hanno quindi chiamato in causa l’ARPA Lazio, sollecitando un intervento urgente dell’ente per la tutela ambientale, affinché vengano effettuati controlli approfonditi sulla qualità dell’aria in un’area vasta che comprende Ostia Ponente, Lido Nord, l’Idroscalo e Ostia Antica.
1 commento su “Ostia, odore di plastica bruciata e aria irrespirabile a Parco Pallotta: l’allarme dei residenti”
I cittadini non sono più rispettati e tutelati Segnalo Situazione di permanenza nella notte di aria acre irrespirabile causata da incendi domati zone interne Via del C
anale della Lingua//Via Perseo di Cizio ecc.
Necessario introdurre vigilanza ambientale e punire gli autori dei roghi con pesanti sanzioni