Crollano i balconi e tornano gli allagamenti nei garage delle case ERP di Ostia. Residenti in rivolta: l’8 giugno è prevista un’assemblea pubblica.
Chi abita alle case ERP di viale Vasco de Gama, a Ostia, ha tanta paura. E’ ancora negli occhi la scena di pochi giorni fa, quando diverse piastrelle e calcinacci hanno iniziato a piovere dai balconi degli appartamenti ai piani superiori. Le terrazze, soprattutto nell’area del cortile condominiale, si sono completamente sbriciolate sotto i colpi dell’incuria, venendo definite come “inagibili” dopo un’attenta perizia dei Vigili del Fuoco. Ma i problemi, come mostra un residente della struttura, non finiscono qui: permane l’annosa questione dei problemi idraulici della palazzina e i conseguenti allagamenti dei garage.
Balconi a rischio crollo alle case ERP di Ostia: dichiarati inagibili dai Vigili del Fuoco
La vicenda dei garage allagati, che torna a far parlare i residenti, è ormai una realtà con cui devono fare i conti almeno da più di un decennio. A segnalarla, in quest’occasione, un gruppo di residenti insieme a Dario Cologgi, storico attivista del Centrodestra lidense ed esperto dei locali di viale Vasco de Gama 140. Come ci spiega in un video, a distanza di anni e dopo decine di passerelle politiche, i locali interrati sono ancora inagibili a qualsiasi persona.
Torna l’incubo dei garage allagati a viale Vasco de Gama: rischio corto circuito
Il video viene fatto vedere da Cologgi, che mostra come i parcheggi interrati siano attualmente lasciati nel degrado e pericolosi per l’incolumità di una qualsiasi persona. Dopo le perdite fognarie, che avevano dipinto di escrementi anche alcune pareti, oggi c’è il rischio concreto di rimanere folgorati mentre si cammina in quest’ala della struttura ERP. Enormi pozze d’acqua, con un filo elettrico scoperto che potrebbe realmente dar origine a una tragedia o addirittura a un corto circuito di grosse proporzioni.
Il cittadino, autore del video, commenta lo stato dei garage: “Come vedete, qui è tutto allagato. E’ impossibile parcheggiare, considerato come l’acqua ha già raggiunto l’altezza di mezzo dito in alcuni punti. Qui nessuno lascia l’automobile, con le perdite che al momento hanno toccato solo dei vecchi mobili che erano posati in questo spazio: essendo fatti in legno, è probabile come siano marciti e non siano più utilizzabili dai proprietari. Siamo ormai esausti di segnalare sempre questa vicenda, dove sono venuti in visita anche giornalisti famosi e ministri: nonostante la loro presenza, qui non si è risolto assolutamente nulla”.
Il precedente degli impianti idraulici: già in passato minata la stabilità della palazzina di Ostia
I problemi idraulici che interessano i locali ERP, situati da viale Vasco de Gama 140 e 142, sono una condizione ormai datata e soprattutto conosciuta dalle istituzioni. In passato, lo stato dell’impianto idraulico mise in dubbio la concreta stabilità della palazzina: una condizione che creò non pochi problemi ai residenti del X Municipio, che per tale motivo videro lo spostamento di alcuni importanti servizi dell’ASL Roma 3 in altri quadranti capitolini come il Casaletto (si veda il Serd).
La vicenda, come ipotizzabile, si è rilanciata ora con i recenti crolli dei balconi. Pur parlando di due problematiche distinte, resta come i Vigili del Fuoco hanno effettuato i sopralluoghi nelle singole abitazioni: definendo i balconi inagibili sui lati di via Tagaste e il cortile condominiali, solo un appartamento è stato chiuso per motivi di sicurezza e con gli inquilini presi in carico dal Comune di Roma per vivere temporaneamente in una nuova sede.
Assemblea pubblica l’8 giugno: i cittadini chiedono interventi e minacciano azioni legali
I residenti, intanto, dopo le ultime vicende sono sempre più impauriti nel vivere all’interno dello stabile di viale Vasco de Gama. Come spiega qualcuno: “Ormai è finito il tempo di attendere, ora le istituzioni devono agire ed evitare una tragedia annunciata in questo posto”. Un sentimento condiviso da tante persone, che domenica 8 giugno alle ore 18 hanno deciso di organizzare un’assemblea pubblica e soprattutto valutare un’azione legale per tutelare i propri diritti davanti al Comune di Roma.