I Metronautica presentano l'album Sublimazione Fallita

Metronautica, il trionfo nel caos con Sublimazione Fallita

Il collettivo musicale Metronautica presenta il nuovo album “Sublimazione Fallita” in esclusiva per il nostro giornale online: un viaggio tra caos e filosofia

I Metronautica presentano la nuova fatica musicale, con l’ultimo album “Sublimazione Fallita”. Un viaggio jazzistico e sperimentale, dove il collettivo compie un viaggio introspettivo viaggiando sulle strade del caos, la coesione, ma soprattutto traendo spunto dagli autori del passato: tra tutti i richiami a Italo Svevo e Miguel de Unamuno. Un percorso compositivo che intreccia musica di altissima qualità e filosofia: i musicisti ci raccontano la loro esperienza nella stesura di quest’opera.

I Metronautica presentano Sublimazione Fallita

Oggi abbiamo il piacere d’intervistare il collettivo dei Metronautica, autore del nuovo disco “Sublimazione fallita”. Il titolo che avete scelto incuriosisce leggendolo: cosa significa per voi e cosa rappresenta in relazione alla vostra musica?

“Sublimazione Fallita” è un titolo che desidera ricalcare i tratti fondanti del moderno concetto di decadentismo. Come alle origini della corrente stessa, troviamo che anche oggi la società tenda a cristallizzare alcuni valori definiti positivi, normali, ordinari , non ponendo sufficiente attenzione all’inevitabile e genuina mutevolezza del tutto. Così facendo, tuttavia, il risultato consisterà in una strada verso l’involuzione, piuttosto che il contrario. “ Sublimazione Fallita” assume, dentro di sé, alcuni rimandi freudiani: in altre parole, abbiamo cercato , in modo “ beffardamente serio”, di isolare l’energia strutturale del nostro simpatico oblio interiore, incanalandola verso un qualcosa che possa essere considerato “ordinario”…ma abbiamo fallito, poiché desiderosi di intendere il fallimento stesso come risultato da perseguire, frutto di una sana ed inevitabile nebbia esistenziale da accettare e comprendere al fine di creare nuovi valori, prima di tutto, per noi stessi.

Nel vostro disco mescolate tanti generi diversi, dalla dodecafonia al free jazz, fino alla musica elettronica. Come siete riusciti a far convivere tutte queste influenze in un progetto coeso?

Confesso che la molteplicità dei generi è stata una cosa incredibilmente divertente, stimolante e non così ardua da realizzare, poiché, la coesione non rientrava volutamente nei nostri parametri. In altre parole, abbiamo perseguito, se così si può dire, la strada di una caotica coesione, una sorta di Pólemos eracliteo da intendersi come forza generatrice di spunti e idee, ci auguriamo, forti e delineate ma, allo stesso tempo, dall’ampio spettro interpretativo per l’ascoltatore.

Le esperienze dietro la stesura dell’opera musicale

All’interno del disco, avete citato Italo Svevo e Miguel de Unamuno come fonti d’ispirazione. In che modo, in quest’esperienza, la letteratura e la filosofia hanno influenzato la vostra musica?

All’interno del nostro disco ci è parso chiaro che, come ne “ La Coscienza Di Zeno” , ciò che è sano diviene malato e viceversa. Una realtà negativa dove tutto ciò che conosciamo, tutto ciò che risulta visibile ai nostri occhi è sempre lì davanti a noi, derivante, però, da un diversa fonte: il frutto , quasi neuroscientifico ( almeno nella nostra mente, non siamo medici), dell’instabilità psicoemotiva, l’antagonista per eccellenza delle certezze della massa, del vero secondo il comune accordo che perde il suo fondamento. Costruire per decostruirsi, edificare al solo fine di demolire, gettando la nostra mente in un oblio fitto di nebbia ed incertezze, come il protagonista Augusto Pérez in “Niebla”, intese come nuovi interrogativi che conducano ad un’analisi estremamente personale e profonda di noi stessi.

Com’è stata l’esperienza di registrare “Sublimazione Fallita”? C’è stato un momento o un aneddoto particolare che vi è rimasto particolarmente impresso?

L’album è stato registrato nel Gennaio 2024, in 3 giorni, nello studio del mio caro amico Gian Ranieri Bertoncini, (nonché special guest alla batteria insieme allo sciamanico Lorenzo Cucco al sax tenore). E’ stata un esperienza surreale estremamente seria ma divertente. D’altronde, registrare 50 minuti ca. di follia, intrisa di polimetrie, poliritmie, contrappunti contro-intuitivi all’ennesima potenza, ricerca di suoni elettronici volutamente destabilizzanti e sibillini, linee melodico – armoniche mai uguali tra i vari strumenti ( a volte differenti tra loro di singoli 32esimi) , momenti Free ma con la presenza costante di qualche elemento “ Non Free”, non è stato facile. Abbiamo deciso di spingere le nostre capacità neuronali al limite con discrezione e tanti sorrisi. E’ stata una ricerca collettiva che, personalmente, mi ha arricchito molto.

Alla scoperta del lavoro artistico dei Metronautica

Come descrivereste la vostra musica in tre parole? Ma soprattutto a quale target di pubblico v’interfacciate?

Intrigante quesito! Potrebbe essere “ Propositivamente catastrofica”, “ Simpaticamente mefistofelica”, “ Gastrointestinalmente benefica”. Proponendoci di ribaltare determinati valori con il nostro lavoro di musicisti, va da sé che la nostra musica conserva forti ed imprescindibili tratti di natura dualistica.

Pensiamo che il target consista in qualsiasi persona che ascolti musica poiché spinta dal desiderio di costruire un’ulteriore parte profonda di sé, qualcuno che desideri trarre nuovi stimoli ed idee attraverso la visione di una tavola di colori grezzi, a differenza di tutti coloro che desiderano farsi ispirare da prodotti finiti e chiari. In quest’ultimo caso, ovviamente, l’ispirazione può comunque essere d’impatto,ma deriverebbe da un’idea o da un messaggio che si da a priori. “ Sublimazione Fallita”, invece, fornisce indicazioni tramite il vuoto e l’assenza, un invito alla confusione e all’oblio al fine di mettere in discussione tutto ciò che consideriamo vero, una primordiale volontà di potenza da accogliere ed assumere come propria per, citando l’universo nietzschiano, trovare il coraggio di rompere le catene dell’eterno ritorno dell’uguale.

Dopo l’uscita di “Sublimazione fallita”, sta già pensando a nuovi progetti musicali per il futuro?

Assolutamente sì! Questa volta, il nostro pianista Luca, in arte “ Digi”, sta già elucubrando su un possibile neo-sillogistico prodotto dai tratti consuetamente folli. Desideriamo approfondire sempre di più l’impiego di svariate forme di elettronica oltre ad uno spiccato interesse nell’approfondimento dell’apparato visual al fine di creare progetti musicali dai tratti sempre più immersivi e multisensoriali.

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