Difendere il “Made in Italy”, soprattutto dalle iniziative di un’Unione Europea sempre più di traverso alle nostre produzioni. Nel nome del politicamente corretto e dell’inclusione, l’Unione ha deciso di percorrere una strada dove azzera il proprio prestigio economico, partendo poi da un’eccellenza europea: l’arte culinaria e, in questo caso, la cucina italiana.
Davanti un vincolo dell’Unione Europea sull’utilizzo delle polveri di insetti negli alimenti (perché l’ok dev’essere interpretato in questa maniera), oggi il Governo di Giorgia Meloni si trova nella posizione di difendere, con le unghie e con i denti, la propria tradizione culinaria. Evitare che le polveri di insetti inquinino gli alimenti d’eccellenza della nostra cucina, quali la pasta, la farina o determinati sughi.
Ma si gioca anche un’altra sfida, che è quella sul campo imprenditoriale e del marketing: evitare che certi grandi marchi inseriscano tali farine all’interno dei loro prodotti, magari alla ricerca di vendite in Paesi esteri lontani dalla cultura della cucina mediterranea. La pasta Barilla con la farina d’insetti fu una clamorosa fake news, ma non bisogna sottovalutare mai un campanello d’allarme legato alle vendite extra continentali per una determinata multinazionale.
Dopotutto, il danno culturale si è creato circa quarant’anni fa: prima l’ascesa dei fast food americani con i panini iper-calorici, poi l’ascesa della cucina cinese e successivamente giapponese, ora strizziamo l’occhio a chi si ciba prevalentemente d’insetti per via della povertà del proprio Stato (non certo per la prelibatezza di grilli e larve). Infatti, questo è lo scotto da pagare per chi, seguendo le mode del momento, ha preferito un hamburger a una bella tagliata di manzo, i ravioli al vapore a un piatto di tortellini al ragù, un sushi al posto di uno dei piatti più rappresentativi della cucina italiana: la carbonara.
Sulle polveri d’insetti, oltretutto, c’è anche un capitolo da affrontare, legato alla pericolosità per il corpo umano. Come evidenziato in un recente articolo di Focus di giugno 2022, titolato “Insetti nel piatto: sicuro che non ci siano rischi per la nostra salute?”, tali organismi sono tossici per il nostro corpo. A dirlo non solo giornalisti scientifici, ma proprio medici specializzati nella dimensione della nutrizione e la dietologia.
Evidenze scientifiche che, nuovamente, mostrano il blockout dell’Occidente. Pur possedendo al suo interno la cultura della cucina italiana, francese, greca, austriaca e spagnola, si cerca d’importare nei nostri consumi usanze del Terzo Mondo. Ovvero pasti poveri perché provenienti da Paesi poveri, costretti a cibarsi d’insetti perché non hanno altro con cui sopravvivere.