La campagna elettorale della Sinistra? Insulti, botte e violenza

Le elezioni dovrebbero essere anzitutto un confronto sul piano democratico, dove la campagna elettorale dei singoli partiti si sofferma a illustrare il proprio programma ai cittadini. Eccezione fatta per l’Italia, dove solo a pochi è consentito di parlare e con quelle persone pronte a tutto pur di non far aprire bocca il contraddittorio.

In quei “pochi”, mi piace intendere la Sinistra italiana. In un momento di oggettiva difficoltà elettorale, prova a ostacolare la campagna elettorale del Centrodestra nei soliti metodi indemocratici: contestazione ai comizi; offese sulla pubblica stampa; atti di violenza presso i banchetti degli avversari.

Per questa campagna elettorale, si sono anche superati: una lettera minatoria delle Brigate Rosse, destinata a Giorgia Meloni. Un episodio gravissimo, su cui il democratico Enrico Letta – e di seguito La Repubblica – ha pensato bene di non spenderci nemmeno una parola di solidarietà.

LE CONTESTAZIONI DI TRENTO – Il comizio trentino di Fratelli d’Italia è stato contestato da un gruppo di giovani facinorosi dell’Estrema Sinistra, che all’indirizzo di Giorgia Meloni hanno mandato insulti e diretto frasi come “schiava dei padroni”.

Fa ridere definire la leader di Fdi come una “schiava dei poteri forti”, quando negli ultimi 10 anni abbiamo visto susseguirsi alla guida dell’Italia volti come: Mario Monti, Enrico Letta; Matteo Renzi; Mario Draghi; Vittorio Colao; Elsa Fornero; Luigi Di Maio… oltre a tante altre facce, che continuamente hanno fatto gli interessi di Stati competitor o grossi gruppi finanziari mentre rivestivano ruoli istituzionali – di prim’ordine – nel nostro Paese.

Fa riflettere poi come questi contestatori si rifugino, nelle loro azioni “rivoluzionarie”, dietro le spalle della Polizia o della celere. Forze dell’Ordine che lasciano manifestare – o meglio infastidire – queste persone, ma poi magari allontano dalla piazza politica un anziano che segnala come quei cori – pieni di insulti e “Bella ciao” – disturbino il proseguimento del comizio. Che bella democrazia!

IL BANCHETTO RIVOLTATO A MARINA DI CARRARA – Ci spostiamo sulle coste della Toscana, dove un banchetto della “Lega Salvini Premier” è stato caricato da una quarantina di facinorosi dell’Estrema Sinistra.

Nel totale silenzio de La Repubblica e un altro gran numero di testate nazionali, alcuni violenti non si sono fermati agli insulti verso il gruppo cittadino di Matteo Salvini. Infatti, al banchetto di Marina di Carrara sono stati rovesciati i tavoli, buttati a terra i materiali elettorali e picchiati i militanti della Lega che facevano propaganda. Botte che hanno raggiunto anche un iscritto locale al Partito, spintonato mentre filmava l’atto di violenza.

Tra BR e violenza politica varia, sarebbe da chiedere alla ministra Luciana Lamorgese se questa può considerarsi una corretta campagna elettorale. Se sia normale che, nell’Italia del III Millennio, si rischi il linciaggio solo per aver manifestato le proprie idee. Alla faccia dei “democratici di Sinistra”.

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