Nel X Municipio trovato senza vita un clochard: l’uomo di mezza età ritrovato in una baraccopoli nel quadrante cittadino di Acilia
Non si arrestano i decessi dei senza fissa dimora per le strade del X Municipio di Roma Capitale. L’ultima vicenda tocca il territorio di Acilia, dove un uomo è stato trovato privo di vita all’interno di una baraccopoli. Un dramma che si ripresenta a distanza di quattro mesi, quando un primo clochard venne trovato senza vita nel quadrante della stazione ferroviaria di Lido Centro a Ostia. Due eventi gravissimi, che pongono un lecito interrogativo: l’Amministrazione sta usando tutti propri mezzi per assistere, al meglio, queste persone disperate?
Il secondo senzatetto deceduto nel X Municipio: la vicenda
Il fatto si è svolto nell’entroterra lidense, quando il drammatico ritrovamento è avvenuto in una baraccopoli sorta lungo la via dei Pescatori. In una struttura di fortuna, delle persone non identificate avrebbero trovato il corpo di un uomo senza vita. Arrivati i soccorsi sul posto, ai paramedici non è rimasto altro che confermare lo stato di decesso della persona per morte naturale. Dopo più approfonditi controlli, l’uomo è risultato essere un 56enne originario della Romania: al momento della morte, non mostrava alcun segno di violenza sul corpo.
I senzatetto non sono assistiti nel modo adeguato
La morte del 56enne ad Acilia si poteva evitare? E’ la domanda che si pone il Capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Conforzi, che da diversi mesi accusa l’Assessorato alle Politiche Sociali del X Municipio di non rispondere adeguatamente sull’assistenza dei clochard e soprattutto non sfruttare tutte le proprie competenze politiche e amministrative per aiutare i più svantaggiati. In un termine molto duro, secondo il consigliere Conforzi su Ostia e l’entroterra si sta mettendo insieme un trend negativo attorno alla morte dei clochard presenti sul territorio.
L’ultima lettera del consigliere Conforzi all’Assessorato alle Politiche Sociali del X Municipio
L’ultima lettera del consigliere Conforzi risale al 15 aprile 2025 col protocollo numero 54383, con l’eletto che nuovamente interpella l’Assessora Denise Lancia riguardo un grave contesto di emergenza abitativa all’interno della stazione ferroviaria di Stella Polare a Ostia. Nella lettera riporta come i senzatetto chiedono aiuti al Comune di Roma Capitale, rifiutando di lasciare i locali ferroviari senza avere la certezza di essere presi in consegna da una struttura idonea per assisterli. Presenza loro che, peraltro, sta bloccando delle operazioni di ristrutturazione all’interno della struttura ferroviaria.
Una mamma vive coi figli nel sottopassaggio della stazione
A Stella Polare, non vivono solamente i tre clochard col giaciglio all’altezza dell’ingresso di via Giuseppe Andrè. Come evidenziato dal consigliere di Fratelli d’Italia, nel sottopassaggio vive anche una giovane donna. Al suo fianco, com’è stato verificato prima dai residenti e poi successivamente dagli uffici comunali del X Municipio, ha due bambini che vivono in un’estrema condizione di disagio sociale ed economico: contesto dove, dal Comune, dovrebbero partire degli interventi in linea prioritaria.
La risposta dell’assessora Lancia
La risposta dell’Assessorato alle Politiche Sociali del X Municipio, attraverso la firma dell’assessora Denise Lancia, arriva nella giornata del 16 aprile 2025 e col protocollo numero 54333. Nella lettera, l’Assessorato individua le competenze negli spazi interni alla stazione in Astral. Azienda pubblica alle strade che, sempre a parere dell’Assessora lidense, dovrebbe segnalare i gravi fenomeni di emergenza abitativa al numero della Sala Operativa Sociale, così da far intervenire del personale qualificato.
Le criticità attorno alla lettera dell’Assessorato alle Politiche Sociali
Approfondendo la questione, vediamo come i documenti raccontano un situazione diversa da quella riportata dall’assessora Lancia. Per quello che concerne Astral, l’11 aprile 2025 protocolla una segnalazione destinata al Corpo dei Carabinieri e la Polizia Locale di Ostia: nella lettera viene evidenziata la presenza, accertata, di tre clochard. Si evidenzia come i disperati possono recare degli incendi nei loro giacigli, nonostante in più occasioni sono stati invitati a lasciare i locali ferroviari.
Nella lettera dell’assessora Lancia, inoltre, emergono altre due scelte politiche che non risolvono il complesso scenario. Nello scritto, l’Assessorato alle Politiche Sociali non sollecita l’intervento della Sala Operativa Sociale, preferendo al contrario passare le responsabilità, seppur in maniera illegittima, sulle spalle di Astral. Azienda che andava coinvolta sulla vicenda, ma per attivare un’azione di coordinamento volta all’erogazione di servizi sociali verso i disperati e soprattutto con l’obiettivo di destinare queste persone in strutture più idonee.
L’ultima criticità è legata alla presenza dei minori nel sottopassaggio della stazione di Stella Polare. In tale situazione, l’Assessorato non conferma o smentisce la loro presenza: avrebbe dovuto iniziare delle verifiche di rito, attivando i servizi sociali per i controlli da effettuare e successivamente il Tribunale dei Minori. Tutto ciò in maniera prioritaria, scongiurando che i bambini potessero vivere in gravi condizioni di rischio e incuria.